La “bolla” di Orlando rischia di scoppiare
Ripresa della stagione 2019-20 il 30 luglio, amichevoli in programma dal 22 al 28, squadre che sbarcheranno a Orlando tra domani e giovedì. Dunque tutto pronto (con una spesa di almeno 150 milioni di dollari) per il ritorno della NBA nella bolla di Disney. Ma davvero si riuscirà a ricominciare e soprattutto finire?
I dubbi crescono ogni giorno. Charles Barkley però a poco più di tre settimane dal nuovo via (dopo la sospensione decretata l’11 marzo) ha una certezza: «Non credo che ci sia alcuna chance di finire la stagione - ha dichiarato l’ex fuoriclasse -: non vedo come si possa andare avanti tre mesi senza avere un focolaio. E la Florida adesso è il peggior posto al mondo a riguardo!»
Già: sabato 4 luglio, Independence Day, la FLorida ha raggiunto i 11.458 casi di COVID-19 in un giorno. E non si deve dimenticare che molti dei dipendenti di Walt Disney World che forniranno servizi essenziali per i giocatori confinati nella bolla (dalla pulizia delle stanze ai pasti) andranno avanti e indietro dalle loro abitazioni, come in tempi normali. Ma “Unite Here”, il sindacato che rappresenta quasi 30.000 lavoratori dei parchi, ha sottolineato che sono state stabilite procedure per mantenere tutti al sicuro dal contagio. Basterà?
A RISCHIO. Nel frattempo tre squadre, Los Angeles Clippers, Denver e Miami ,sono state costrette a chiudere i propri centri di allenamento per la positività di alcuni giocatori. Da martedì 23 giugno, giorno di inizio dei test resi obbligatori dalla NBA, fino a sabato, sono stati complessivamente 21 gli atleti colpiti dal virus. Le 22 squadre che saranno nella bolla inoltre non arriveranno al completo: infatti il limite è di 36 persone, giocatori compresi. Sono state confermate le prime assenze obbligate negli staff: gli assistant coach di Lakers (l’ex play Lionel Hollins, 66 anni) e di New Orleans (Jeff Bzdelik, 67), considerati a rischio per età e condizioni di salute. In dubbio ci sarebbe anche Alvin Gentry (65) a New Orleans nonostante le assicurazioni di Rick Carlisle, presidente del sindacato allenatori: «La lega non proibirà l’ingresso nella bolla basandosi solamente sull’età». Già, perché in effetti ci sarebbero anche Popovich (San Antonio, 71) e D’Antoni (Houston, 69).
L.A. Clippers, Miami e Denver hanno già chiuso i centri di allenamento