CONTE IN CROCE
IL BOLOGNA SMONTA L’INTER A S. SIRO: ADDIO AL SOGNO SCUDETTO
Lukaku segna subito Lautaro sbaglia il rigore del raddoppio Sinisa ribalta il match con i suoi gioiellini Juwara e Barrow: 1-2 La Juve sale a più 11
Musa Juwara ha soltanto 18 anni. L’altro Musa, Barrow, ventuno. Sono i gemelli gambiani del trentottenne Palacio. Loro, insieme a Skorupski e Mihajlovic, che dalla panchina ha decisamente indirizzato la partita, gli autori dell’inattesa e per certi versi brutale “smusata” all’Inter.
ANTONIO FURIOSO «DIMOSTRIAMO DI MERITARE L’INTER O È GIUSTO PRENDERE ALTRE DECISIONI»
Altro che scudetto. Sconfitta in casa da un Bologna che adesso crede ancora di più nell'Europa, l'Inter non può più pensare al primo posto e a una Juventus irraggiungibile, ma deve almeno tenere a distanza un'Atalanta arrivata grazie al blitz di Cagliari a -1 dal terzo posto. Il match di ieri ha fatto capire a Conte che il tentativo di cancellare la "pazzia" insita nel dna nerazzurro finora è stato vano: dopo la rimonta subita dal Sassuolo, ne è arrivata un'altra, stavolta propiziata dalle reti della coppia gambiana Barrow-Juwara, e le dure parole del tecnico ex Chelsea davanti alle telecamere hanno certificato che il finale di stagione nerazzurro potrebbe essere assai tormentato. Tutto l'opposto di quello dei rossoblù che a San Siro hanno vinto con merito. E' vero che hanno approfittato della scarsa cinicità sottoporta e della incapacità di difendersi dei padroni di casa, ma gli uomini di Mihajlovic i tre punti se li sono presi soprattutto grazie alle scelte del loro allenatore e al modo in cui hanno interpretato la ripresa. Sotto per 1-0 e in inferiorità numerica per l'espulsione di Soriano, hanno trovato la forza di non "consegnarsi" ai rivali, ma sono andati alla ricerca dell'impresa con coraggio, voglia e idee chiare. Come solo le squadre "vere" sanno fare. Le sostituzioni di Sinisa hanno avuto un peso decisivo visto che la copertina se l'è presa il baby Juwara, mentre Palacio è stato determinante con i suoi movimenti, ma è impossibile non sottolineare anche le parate di Skorupski e la freddezza di Barrow, al terzo gol di fila. Il Bologna aveva vinto nel Meazza interista pure lo scorso anno, ma questa rimonta, per come è maturata, ha un sapore ancora più speciale: certifica che se Mihajlovic fosse stato sempre in panchina, i rossoblù avrebbero una classifica assai migliore, ma fa capire soprattutto che questo gruppo, con qualche rinforzo, può sognare qualcosa di più della "semplice" salvezza.
DISASTRO INTER. Nel pomeriggio in cui Danilo e compagni hanno superato la fatidica quota 40, che nell'immaginario collettivo vuol dire permanenza "certa" in Serie A, l'Inter ha visto azzerate le sue ambizioni tricolori: il distacco dalla Juventus capolista adesso è in doppia cifra, mentre l'Atalanta è lì, pronta al sorpasso. Il rischio di prendere solo l'ultimo dei quattro posti che dà accesso alla prossima Champions, dunque, è concreto se i nerazzurri continueranno a non chiudere le partite e a subire troppi gol. Alla Juventus e al Chelsea Conte non ha mai dovuto affron
tare simili problemi, neppure alla prima stagione. Segno che ancora ad Appiano Gentile non tutti lo hanno capito. E pensare che ieri la gara si era messa nel migliore dei modi, soprattutto dopo l'1-0 firmato da Lukaku, abile a ribadire in rete un colpo di testa di Martinez finito sul palo. Il Bologna per mezz'ora non era mai stato capace di rendersi pericoloso e aveva dato traccia di sé solo quando Orsolini si era acceso sbagliando però in maniera clamorosa la palla del pari. Mihajlovic in panchina era un leone in gabbia, insoddisfatto dei troppi errori nei passaggi e delle difficoltà a ripartire dettate anche da un 4-1-4-1 nel quale Schouten seguiva ovunque Eriksen. Conte, che aveva dovuto rinunciare all'infortunato Barella (al suo posto Brozovic), pensava che i suoi sarebbero stati in grado di controllare il ritorno degli avversari, rimasti in dieci prima dell'ora di gioco per il rosso sventolato da Pairetto a Soriano, ma non aveva fatto i conti con la "pazza Inter". Prima Lautaro ha sbagliato un rigore che ha voluto battere nonostante il tiratore designato fosse Lukaku (clamoroso anche l'errore sul tap in di Gagliardini), poi sono subentrate la stanchezza (perché nessuna sostituzione fino 15' dal termine?), il caldo (33 gradi) e la paura di non farcela contro un avversario che aveva messo in campo le forze fresche di Juwara e Palacio, ma che soprattutto attaccava con il 4-2-3 incurante di avere un uomo in meno. Il pari di Juwara su strafalcione di Gagliardini è stato un colpo da ko al quale ha fatto seguito il 2-1 di Barrow, dopo che Bastoni era stato allontanato per doppia ammonizione. Il Bologna a quel punto ha toccato con mano la vittoria che ha festeggiato e meritato complici gli errori di mira di Sanchez. Per Conte e l'Inter l'estate ora rischia di diventare bollente.