Fantasma Kulusevski Cornelius, scaltro e utile
PARMA Sepe
I tre balzi che cancellano altrettante ipotesi di 3-1 sono esercizi da fenomeno. Sui gol ha invece scarse responsabilità, anche se Mkhitaryan gli piega i guantoni con la forza del piede destro.
Darmian
Tenace. Si confronta quasi costantemente con Spinazzola, al quale sbarra spesso l’ingresso in area. Non è in caso forse che la Roma segni il gol-partita con lui acciaccato.
Iacoponi
I numeri dimostrano la sua concentrazione. Soltanto nel finale perde i punti di riferimento con la squadra tutta protesa in attacco alla ricerca del 2-2.
Bruno Alves 6,5 6 6 6
Si fa notare per un salvataggio acrobatico e per una discreta presenza in area. Ma non si intende con Iacoponi in occasione dell’1-1.
Pezzella
Morbido nel contrasto con Bruno Peres che costa il pareggio. Peccato: è l’unica macchia, molto visibile, su una performance complessivamente positiva.
Kucka 5,5 6,5
Chirurgico sul rigore che apre le danze: è il terzo gol che segna dopo la ripresa del campionato, a lui evidentemente lo stop ha giovato. Curiosità: è la quarta rete alla Roma con la terza squadra diversa. Nel finale del primo tempo sbaglia però il raddoppio, poco prima dell’1-1. Nella ripresa passa a fare il finto centravanti e per poco non si prende anche il secondo rigore.
Hernani
Copre le spalle alla difesa, senza creare molto in costruzione: 5 palloni intercettati e 6 guadagnati, ma anche 16 possessi persi.
Scozzarella (42’ st) Barillà 5,5 sv 5,5
Tiene su la diga con disciplina fino all’intervallo, poi non ne ha più. E per la Roma è più facile entrare.
Karamoh (18’ st)
Non accende i fari del Parma, che dovrebbe cambiare passo per rientrare nel match. Ha un’idea e nulla più.
Kulusevski
Periodaccio. Deve tornare velocemente con la testa a Parma per pensare di conquistare la Juventus. E’ il peggiore in campo.
Caprari (36’ st) 5,5 4,5 sv IL MIGLIORE
Kucka
Cornelius
Poderoso e scaltro. Ha un merito enorme, procurarsi il rigore. E nel resto del tempo offre una soluzione ai compagni per rifiatare. La sostituzione durante l’intervallo non era certamente punitiva.
Kurtic (1’ st)
Entra per solidificare il centrocampo. A conti fatti svolge il compito richiesto, sia pure senza squilli.
Gervinho 6,5 6 5
Si cala con garbo nel ruolo di ex non invitato al banchetto. Segna
D’Aversa (all.) 6
Estrae la pepita del rigore nei primissimi minuti e poi si barrica dentro ai propri 30 metri. Alla fine però a punirlo con la quarta sconfitta consecutiva non è tanto l’atteggiamento prudente, quanto un episodio arbitrale sfavorevole. La sua rabbia è giustificata.