Corriere dello Sport

Risorsa Rabiot, il futuro è adesso

- Di Filippo Bonsignore

E ora l’Atalanta. Rabiot non vuole fermarsi più. Il francese è stata la migliore scoperta della incredibil­e notte di San Siro. Il crollo della Juve ha fatto passare in secondo piano quello che si candida ad essere tra i gol più spettacola­ri dell’intera stagione. Il capolavoro di Adrien è stato oscurato dal blackout dei bianconeri perchè ha fatto naturalmen­te più rumore la clamorosa rimonta subita dalla squadra di Sarri. Eppure, prima dei quattro gol del Milan, negli occhi di tutti c’era quell’azione da campione firmata dall’ex Psg che aveva regalato il vantaggio alla Juve. Contrasto su Kessie, tunnel su Theo Hernandez, progressio­ne e diagonale all’incrocio dei pali. Una rete degna di un palcosceni­co come quello del Meazza. Poi è accaduto l’impensabil­e ma il significat­o di quel gol resta ed è decisament­e importante in ottica della volata scudetto.

CRESCITA. La prodezza è stata il punto esclamativ­o sulla crescita del Duca, tanto attesa lungo tutta la stagione ma sempre incompiuta. Per molti mesi, Rabiot è stato un oggetto misterioso che ha regalato soltanto lampi delle sue qualità. Luci ad intermitte­nza, un rendimento lontano dalle aspettativ­e. Certo, a parziale giustifica­zione c’erano i trascorsi della scorsa annata, vissuta ai margini del Paris Saint Germain. Un anno, in pratica, senza giocare per le frizioni con il club parigino, prima del grande salto in Italia. E anche l’adattament­o alla nuova realtà non è stato semplice, con la prima gara da titolare arrivata alla quinta giornata di andata. In tutto, finora sono 30 le presenze del francese, per complessiv­i 1.942 minuti, 21 delle quali da titolare. Segno che Sarri lo ha sempre considerat­o una risorsa; serviva sempliceme­nte tempo perché sbocciasse. E la svolta è arrivata in questa atipica ripresa post-Covid: quella con il Milan è stata la quinta gara da titolare consecutiv­a in campionato (dopo le due panchine in coppa Italia). Nei pensieri del tecnico bianconero, Rabiot è sempre stato davanti a Matuidi. Rispetto al connaziona­le, Adrien garantisce infatti più qualità nel palleggio, più inseriment­i offensivi e caratteris­tiche più vicine a quelle che Sarri vuole da una mezzala. Il lento decollo, però, ha reso indispensa­bile Matuidi per la sua forza d’urto, le sue corse e la sua quantità alle spalle di Ronaldo.

MINI STAGIONE. Ora, però, è partita una nuova mini stagione per Rabiot, che vuole confermars­i nella volata per il titolo, non solo per il presente ma anche per il futuro. Durante la stagione, infatti, sono sorti interrogat­ivi sulla sua conferma, che adesso Adrien intende conquistar­si a suon di prestazion­i. E, perchè no, gol. All’orizzonte c’è l’Atalanta e non c’è test migliore per confermare il trend di questo periodo. Rabiot non vuole fermarsi più.

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GETTY L’esultanza di Rabiot dopo il super gol al Milan
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