Risorsa Rabiot, il futuro è adesso
E ora l’Atalanta. Rabiot non vuole fermarsi più. Il francese è stata la migliore scoperta della incredibile notte di San Siro. Il crollo della Juve ha fatto passare in secondo piano quello che si candida ad essere tra i gol più spettacolari dell’intera stagione. Il capolavoro di Adrien è stato oscurato dal blackout dei bianconeri perchè ha fatto naturalmente più rumore la clamorosa rimonta subita dalla squadra di Sarri. Eppure, prima dei quattro gol del Milan, negli occhi di tutti c’era quell’azione da campione firmata dall’ex Psg che aveva regalato il vantaggio alla Juve. Contrasto su Kessie, tunnel su Theo Hernandez, progressione e diagonale all’incrocio dei pali. Una rete degna di un palcoscenico come quello del Meazza. Poi è accaduto l’impensabile ma il significato di quel gol resta ed è decisamente importante in ottica della volata scudetto.
CRESCITA. La prodezza è stata il punto esclamativo sulla crescita del Duca, tanto attesa lungo tutta la stagione ma sempre incompiuta. Per molti mesi, Rabiot è stato un oggetto misterioso che ha regalato soltanto lampi delle sue qualità. Luci ad intermittenza, un rendimento lontano dalle aspettative. Certo, a parziale giustificazione c’erano i trascorsi della scorsa annata, vissuta ai margini del Paris Saint Germain. Un anno, in pratica, senza giocare per le frizioni con il club parigino, prima del grande salto in Italia. E anche l’adattamento alla nuova realtà non è stato semplice, con la prima gara da titolare arrivata alla quinta giornata di andata. In tutto, finora sono 30 le presenze del francese, per complessivi 1.942 minuti, 21 delle quali da titolare. Segno che Sarri lo ha sempre considerato una risorsa; serviva semplicemente tempo perché sbocciasse. E la svolta è arrivata in questa atipica ripresa post-Covid: quella con il Milan è stata la quinta gara da titolare consecutiva in campionato (dopo le due panchine in coppa Italia). Nei pensieri del tecnico bianconero, Rabiot è sempre stato davanti a Matuidi. Rispetto al connazionale, Adrien garantisce infatti più qualità nel palleggio, più inserimenti offensivi e caratteristiche più vicine a quelle che Sarri vuole da una mezzala. Il lento decollo, però, ha reso indispensabile Matuidi per la sua forza d’urto, le sue corse e la sua quantità alle spalle di Ronaldo.
MINI STAGIONE. Ora, però, è partita una nuova mini stagione per Rabiot, che vuole confermarsi nella volata per il titolo, non solo per il presente ma anche per il futuro. Durante la stagione, infatti, sono sorti interrogativi sulla sua conferma, che adesso Adrien intende conquistarsi a suon di prestazioni. E, perchè no, gol. All’orizzonte c’è l’Atalanta e non c’è test migliore per confermare il trend di questo periodo. Rabiot non vuole fermarsi più.