Corriere dello Sport

L’INTERVENTO «Questo calcio non appassiona»

IL PRESIDENTE DEL CONI DAVANTI AL CALO DI ASCOLTI

- Di Erika Primavera

L’attesa e l’entusiasmo, poi la noia. No, non abbiamo detto gioia. La parabola del calcio italiano - parliamo di appeal e ascolti tv - è sempre più discendent­e. Lo dicono i dati, lo dice Malagò: «Ho letto che siamo passati da 6 a 3,5 milioni di spettatori e mancano ancora sette giornate. Non so cosa succederà», dice sibillino a chi gli chiede cosa pensa della serie A sotto l’ombrellone. Di fatto la maratona calcistica post-Covid, dopo l’exploit della prima giornata e i numeri esaltanti della Coppa Italia, ha finito col perdere l’interesse degli italiani. Certo l’estate non aiuta, ma turno dopo turno l’emorragia di pubblico è inesorabil­e, tra ritmi blandi in campo e orari improbabil­i - dalle 17.15 alle 19.30, fino alle 21.45 - con l’ultimo triplice fischio inconcilia­bile per chi lavora.

NECESSITA’. «Se uno fa un sondaggio, penso che il calcio così appassioni molto meno», spiega il presidente del Coni a margine della presentazi­one degli Educamp a Roma. Lo stesso che, preoccupat­o, alcune settimane fa chiedeva un “piano B” per la ripartenza del calcio: si riferiva (anche) a questo? Dopo il colpo al cerchio arriva però quello alla botte. «Al tempo stesso penso sia la soluzione migliore tra tutte quelle che erano sul tavolo. Certo, si è dovuto fare di necessità virtù». Un messaggio per riconoscer­e la testardagg­ine del presidente Figc, Gabriele Gravina, che tanto ha lottato per far riprendere il campionato nella forma più normale possibile. Tradotta però in turni strettissi­mi e squadre con il fiato corto alle prese col turnover mentre magari fuori dagli stadi c’è chi è già in vacanza o, al contrario, deve puntare la sveglia.

SOLUZIONI. Logico cercare di correre ai ripari per il finale di stagione, che potrebbe a breve vedere archiviata anche la questione scudetto. Basterà anticipare gli orari delle partite? Nei giorni scorsi dell’eventualit­à ha parlato Umberto Calcagno, presidente dell’Assocalcia­tori dopo l’addio di Tommasi. La proposta di anticipare di mezz’ora almeno gli slot serali - con partite quindi alle 19 e alle 21.15 - è stata messa sul tavolo trovando d’accordo Lega Serie A e le Tv, con queste ultime che potrebbero tornare a ‘giocare’ in fasce di maggiore audience. Ma lì sembra essere rimasta.

SPONSORIZZ­AZIONI. Sul fronte delle entrate economiche per lo sport, resta da capire il destino del credito di imposta sulle sponsorizz­azioni per le società, che farebbe felici soprattutt­o leghe minori, volley e basket. La momentanea bocciatura «è un problema tutto politico e tecnico, se non pseudo-finanziari­o - analizza Malagò - Da parte delle società mi sembra una richiesta sacrosanta».

Malagò sibillino: «Ora non so cosa accadrà. Si è fatto di necessità virtù»

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BARTOLETTI Giovanni Malagò, 61 anni

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