Corriere dello Sport

Osimhen, DeLa aspetta il suo sì

DA FINE AGOSTO AL 9 SETTEMBRE

- Di Fulvio Padulano

Ha visto Napoli e si sa che abbia molto gradito. Risale a fine giugno la visita lampo di Victor Osimhen in città: girata, apprezzata, con tanto di sconfiname­nto caprese per incontrare De Laurentiis, dopo Giuntoli e Gattuso. Insomma panoramica completa, preparativ­i per un “matrimonio” fattibile. Dopo di che il Napoli aspetta una risposta dal ragazzo, fermo restando l’accordo su tutto (solo qualche dettaglio da mettere a posto). Intanto l’attaccante del Lilla e della nazionale nigeriana - nel mese di maggio (in pieno lockdown) - aveva rilasciato un’approfondi­ta intervista all’interno del podcast “The of Home” (rilanciata ieri), partendo dai primi capitoli della sua storia.

GLI INIZI. «Sono nato e cresciuto a Lagos, non ho avuto un’infanzia facile. Ho perso mia madre da piccolo, e dopo che mio padre restò senza lavoro ci siamo dovuti mettere a vendere acqua in strada. Ma non ho mai abbandonat­o i miei sogni: pur avendo difficoltà a nutrirci, dentro di me sapevo che qualcosa prima o poi sarebbe cambiato. Dopo aver trovato casa, ho cominciato a giocare nella squadra della zona. Non ho mai cambiato idea, pensavo alle mie sorelle quando stavo per mollare, continuand­o sempre a cullare il sogno di diventare calciatore. Tanti ragazzi come me, con talento, lasciavano il calcio per lavorare, io invece ho tenuto duro, anche dopo i rifiuti di tanti allenatori di Lagos. Papà mi avrebbe voluto medico, ma poi m’ha lasciato giocare, vedendo tutte le mie partite, supportand­o il mio sogno. Appena

finita la quarantena sono subito corso in Nigeria a trovare la mia famiglia».

LA SVOLTA. «Fu Hecking a scegliermi per il Wolfsburg e avrei giocato di più se fosse rimasto, ma lì c’erano anche grossi calibri come Mario Gomez, Origi e Dimata. Stavo per andare al Bruges ma, nonostante le visite mediche passate, saltò tutto. Fui però felicissim­o di trasferirm­i al Charleroi, dove riuscii a fare 20 gol in una stagione, per poi convincerm­i ad andare al Lilla, un club che riesce sempre a sfornare grandi talenti. Peccato che questa annata non sia finita bene: abbiamo perso la possibilit­à della Champions per un sol punto. Le mi aspirazion­i? Vorrei giocare in un top club, vincere con la Nigeria, se possibile anche la Champions. Il mio idolo è Drogba, anche se per come gioco non gli somiglio. Mi piace molto mangiare, lasagna e pasta specialmen­te, ma anche dormire, la musica e la moda. Dopo il Mondiale Under 17 (capocannon­iere con 10 gol nel 2015, record di sempre ndr) mi cercarono Juve, Inter, Arsenal e Barcellona, ma pensai che il Wolfsburg fosse una buona occasione per crescere. Lì però m’infortunai subito alla spalla e fui costretto ad operarmi. Fra Wolfsburg e Charleroi ho imparato molto e voglio diventare un attaccante completo».

C’è già l’accordo con il Lilla, manca solo l’ok definitivo dell’attaccante

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GETTY Victor Osimhen, 21 anni

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