Corriere dello Sport

Come ritrovare Fede

- Di Alberto Polverosi

Ci sono due momenti incriminat­i nell’ultima frastornat­a partita di Federico Chiesa. Il primo è quello che resta più impresso, lo scontro in area con Ribery che, palla al piede, sta tagliando da sinistra verso il centro e lui si fa trovare lì, sulla palla, si scontra col francese e lo butta giù: anziché scattare per creargli spazio, va sulla palla e gli sottrae lo spazio. Il secondo è ancora più preoccupan­te. Siamo nel finale del primo tempo, Federico fa la cosa giusta, detta il passaggio a Ribery che lo vede e gli spedisce la palla, solo che Chiesa non se ne accorge, si dimentica che è stato lui a fare il movimento per ricevere la palla, che fila via ed esce sul fondo. Il giovane si rivolge al vecchio dicendogli: me l’aspettavo dall’altra parte. Il vecchio allarga le braccia, rassegnato. Dopo la partita penosa (di tutti, non solo di Chiesa, sia chiaro) contro il Sassuolo, l’allenatore lo aveva portato in panchina a Parma e mercoledì, dopo il primo tempo lo ha subito tolto. La crisi di questo ragazzo è evidente. Chiesa è un giocatore che la stragrande maggioranz­a dei tecnici considera forte, alcuni anche molto forte. In effetti la forza atletica (come la resistenza), è il suo pezzo migliore: è capace di scattare al 90’ come al 5’. Ma è altrettant­o vero che i limiti mostrati al suo debutto in campionato (le scelte finali sbagliate e non in linea con le esigenze dell’azione, la mira imprecisa, il “surriscald­amento” in area avversaria) sono ancora lì, dopo quattro anni di Serie A. La crescita che la Fiorentina si aspettava finora non c’è stata. Potrebbe esserci altrove ed è quello che speriamo per Chiesa e per il calcio italiano: anche a Mancini piace moltissimo. Ora però c’è qualcosa di più: ora sembra un giocatore confuso. Parlavano di una valutazion­e di 70 milioni a cui era difficile credere anche nei suoi momenti migliori. Oggi il club viola deve sperare in un acquirente che versi la metà di quei soldi. La situazione è cambiata: non può essere Chiesa a chiedere una Fiorentina da Europa League per restare, è la Fiorentina da Europa League a chiedersi se questo Chiesa è adeguato a quel programma. Forse la soluzione migliore per tutti è che cerchi altrove la spinta per la sua crescita. In Italia il cerchio si sta stringendo, la Juve ha preso Kulusevski, l’Inter ha acquistato Hakimi, giocatori che occupano, seppure in modo diverso, il ruolo di Chiesa. Dall’estero, però, potrebbe arrivare qualche buona offerta. Federico ha 23 anni, ha ancora il tempo per ritrovarsi, crescere e diventare finalmente quel giocatore che tanti (noi compresi) pensavano di aver intravisto.

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BARTOLETTI Gaetano Castrovill­i, 23
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