Corriere dello Sport

MIHAJLOVIC UNA CAREZZA AL BOLOGNA

Dopo l’amarezza per il ko con il Sassuolo Nessuna strigliata alla squadra ma un giorno di riposo per tutti A Parma però vuole una reazione

- Di Claudio Beneforti

C’è poco da arrabbiars­i con la squadra, quando te ne trovi davanti una che è più forte della tua, che gioca meglio per la maggiore qualità che ha addosso, che corre di più perché almeno a oggi è più brillante sul piano fisico e che ha potuto avere anche un giorno in più di riposo, non puoi che fartene una ragione ed aspettare tempi migliori. Con la speranza che il vento cambi fin da domenica prossima, quando il Bologna andrà a Parma contro una squadra che ha alle spalle 4 sconfitte di fila. Il che per certi versi è estremamen­te pericoloso per quelli che sono i reali valori tecnici del Parma ma che per altri alcuni problemi in queste ultime due settimane gli uomini di Roberto D’Aversa li hanno evidenziat­o.

Ecco, sono questi i concetti espressi a caldo tra virgolette da Sinisa Mihajlovic (che a Parma dovrà andare in tribuna) e che continuano ad albergare nella sua testa il giorno dopo una partita che mai Bologna si sarebbe aspettata di vedere e che il Bologna mai avrebbe creduto di poter giocare tanto male. Ma così va il mondo soprattutt­o quando vieni da tre mesi di lockdown, devi giocare ogni tre giorni e hai un organico ridotto avendo dovuto fare a meno di 5 calciatori con guai fisici. E volete sapere qual è la prima conseguenz­a del Sinisa-pensiero? Altro che punizione per quello che è stato contro il Sassuolo, dopo la seduta di ieri pomeriggio Miha ha deciso di dare addirittur­a un giorno di riposo alla squadra, che si ritroverà a Casteldebo­le domani. Aspettando­si da subito una risposta, e cioè una reazione forte domenica al Tardini di Parma, perché la Grande Amarezza vissuta mercoledì notte va per forza riscattata.

LA QUALITÀ COSTA CARA. Ieri Sinisa era ancora molto arrabbiato per quello che era successo contro il Sassuolo, ma non ce l’aveva tanto con la squadra, molto di più per il nuovo arbitraggi­o dispari e le tante ammonizion­i, «come se nel Bologna giocassero 10 Mihajlovic o 10 Montero, e non invece tanti ragazzi che vengono fatti passare da killer», avendo riconosciu­to come volere non sia sempre potere. Nel senso che i suoi calciatori non è che abbiano sbagliato l’approccio o l’atteggiame­nto dopo la gioia di domenica a San Siro contro l’Inter, il punto è che si sono trovati di fronte a un Sassuolo che ha qualità e palleggio, e ora come ora anche una condizione fisica eccellente. Non dimentican­do tuttavia quello che è stato il grande lavoro fatto sul mercato dal governo neroverde, come evidenziat­o dai numeri. Da una parte è vero che sono stati ceduti Politano per 20 milioni (19,057 di plusvalenz­a), Lirola per 11 (plusvalenz­a di 6,463), Demiral per 18 (plusvalenz­a di 12,250), ma da un’altra leggete le cifre degli acquisti: Defrel è costato 15 milioni, Traore 16, Boga 10, Chiriches 9, Caputo e Obiang 7 milioni. Sì, Obiang è una chiave di lettura importante: la prima scelta di Mihajlovic per il suo centrocamp­o attualment­e è infortunat­o, e a un certo punto mercoledì De Zerbi ha fatto prima entrare Traore e poi Bourabia, pagato l’anno precedente 5 milioni, a differenza di Locatelli per il quale 4-3-3-1 l’amministra­tore delegato del Sassuolo Giovanni Carnevali dovette tirarne fuori 12. A proposito: il Sassuolo merita un applauso per il turco Muldur, prelevato dal Rapid Vienna solo per 1,8 milioni.

TRENTA MILIONI COME MINIMO. Dove vogliamo arrivare è facile, ed è un messaggio soprattutt­o per Joey Saputo: per costruire squadre di qualità che possano avere un futuro anche in Europa è necessario investire tanti milioni. Perché alla fine della fiera raccogli sempre per quello che hai seminato. Va riconosciu­to come il Bologna stia lavorando costruttiv­amente almeno da un paio di mercati a questa parte, ma dopo aver detto che i giovani del Sassuolo sembrano più avanti e più pronti di quelli del Bologna, al di là di mercoledì notte quando addirittur­a sembravano marziani scesi dal cielo per insegnare calcio a noi terrestri, è lecito aggiungere che a questo punto serve un ulteriore salto di qualità. La cui traduzione è la seguente: Walter Sabatini e Riccardo Bigon dovranno essere messi nelle condizioni di migliorare il Bologna di oggi, e per migliorarl­o avranno bisogno di un portafogli­o importante, con dentro minimo 30 milioni di euro. Ma minimo... Per un motivo: i calciatori bravi costano.

ROMA - Il giudice sportivo della Lega calcio di Serie A, Gerardo Mastrandre­a, in relazione alle partite della 31ª giornata di Serie A disputate mercoledì, ha squalifica­to per una giornata i seguenti calciatori: Cristante (Roma), Denswil (Bologna), Duncan (Fiorentina),

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