Catania ha un’alternativa per sopravvivere
OLTRE AL BANDO PUBBLICATO DAL TRIBUNALE PER L’ASTA CHE PARTE DA 1,3 MILIONI La Sigi in pole, ma in tanti puntano sul titolo sportivo della Leonzio
La Sigi resta sempre in pole position, ma c'è già chi sembra avere attivato un "piano B" per mantenere il calcio professionistico ai piedi dell'Etna qualora la società rappresentata da Fabio Pagliara e Maurizio Pellegrino non dovesse riuscire ad aggiudicarsi il bando pubblicato dal Tribunale di Catania. E qualora, ovviamente, nessuna altra figura terza, che al momento non sembra profilarsi all'orizzonte, dovesse presentare una propria offerta ritenuta congrua dal Tribunale di Catania.
Tale "piano", com'è facilmente intuibile, non contempla una partecipazione a quest'asta (con base di partenza di poco superiore a 1,3 milioni e rilancio da 25 mila euro), ma l'acquisto del titolo della vicina Sicula Leonzio con trasferimento proprio a Catania.
L’INCASTRO GIUSTO. Da cosa nasce tutto ciò? Beh, anche questo è facile immaginarlo. Dalla voglia, fors'anche dalla necessità da parte del presidente del club bianconero, Giuseppe Leonardi, di volersi dedicare principalmente agli affari della propria famiglia, dopo la recente operazione della Procura di Catania proprio a danni del gruppo Leonardi e di Sicula Trasporti, la società capofila.
La Sicula Trasporti - e non la Sicula Leonzio, estranea a quei fatti - è oggi in amministrazione giudiziaria, ma il futuro del colosso dello smaltimento dei rifiuti è, comunque, ancora da scrivere. Da qui l'esigenza di Leonardi junior di eliminare ogni distrazione - così si dice - e di pensare ad altro. Con conseguente cessione del titolo del club della cittadina di Lentini, dove peraltro i rapporti con l'amministrazione comunale sono tutt'altro che idilliaci, al miglior offerente.
SCENARI MULTIPLI. E qui si aprono gli scenari più svariati. Si parla dell'ex presidente dello Scordia, Gallo, che vorrebbe portare il titolo a Siracusa e regalare un nuovo sogno in terza serie ai leoncelli aretusei; si parla di qualche imprenditore che potrebbe adoperarsi per mantenere il calcio professionistico a Lentini; ma si parla soprattutto di Giovanni Alì, ex presidente del Siracusa, oggi patron del Troina e dell'Acireale, che potrebbe decidere di salutare il calcio di Serie D e puntare grosso, per l'appunto, sul Catania e su Catania.
A tal proposito pare che un contatto con Giuseppe Leonardi ci sia stato, ma è evidente che tutto è condizionato dagli esiti del bando relativo alla vendita del
Catania Calcio. Quello con cui si dovrebbe finalmente mettere la parola fine alla lunga stagione di Nino Pulvirenti, il presidente degli otto anni di Serie A e delle mille scelte sbagliate, specialmente negli ultimi lustri, cone le poco onorevoli retrocessioni dalla B alla A, il pasticcio dei "Treni del gol", le salvezze risicate e pure i playoff non vinti. A più riprese. Ché sarà pur vero che nel calcio è una sola quella che può vincere, mentre le altre finiscono dietro. Ma illudendo la gente di avere i conti a posto e di essere pronti a fare miracoli, beh, questo no. E per fortuna che la Sigi è già in campo. Sembra essere proprio questo il presupposto per evitare il fallimento.