Corriere dello Sport

Governo senza strategia e soldi L’auto farà da sè

- Di Massimo Ghenzer*

Mentre il Governo ancora non ha varato un provvedime­nto utile per la ripresa, il mercato dell’auto è in grande sofferenza. Forse qualcosa si è mosso a livello di Commission­e Bilancio ma il Parlamento ancora non delibera. In ogni caso dalle voci che trapelano, sarà un provvedime­nto tampone fino alla fine dell’anno, che tuttavia non affronta i temi strategici alla base della trasformaz­ione del mondo dell’auto. L’impression­e che si ricava in Italia, a differenza di altri Paesi europei, è che non si sia compreso quanto trainante possa essere per l’economia del nostro Paese un mercato ed un’industria dell’auto floride ed in crescita. Il Governo probabilme­nte incentiver­à l’acquisto di vetture elettrific­ate ma anche termiche euro 6. Questo riguarderà una parte del mercato ma non tutto. Se poi si allarga l’orizzonte e si valuta quale effetto pratico possa avere l’incentivaz­ione delle vetture elettriche, quelle con la spina, o le ibride con la spina che al mattino possono percorrere alcune decine di chilometri in trazione puramente elettrica, si rimane al palo, perché non ci sono abbastanza punti di ricarica. Non è stata formulata una chiara strategia, nè sono stati stanziati fondi per consentire il passaggio , graduale ma costante dalle vetture benzina e Diesel, alle elettriche. Inoltre non si parla neanche di come il Paese si voglia attrezzare per produrre in proprio le batterie che sono il motore delle vetture elettriche. Insomma siamo indietro, come al solito, rispetto ai Paesi trainanti in Europa. Ce lo possiamo permettere? Certamente no. Stiamo rischiando di scivolare in basso nel panorama automobili­stico europeo e mondiale. Il Paese della Ferrari, della Maserati, della Fiat 500, insomma il Paese con un DNA solido e storicamen­te riconosciu­to per la mobilità a quattro e a due ruote, per non parlare dei veicoli pesanti, che non conta più nulla nè dice più nulla di innovativo per quanto riguarda la mobilità. Tutto ciò è triste e inaccettab­ile. Non possiamo equipaggia­re le Ferrari e le future Maserati elettriche con motori, ovvero batterie, che vengono dalla Cina. È un errore strategico con gravi conseguenz­e economiche. Non rimane ancora molto tempo per mettere riparo a queste mancanze. Un azione di coordiname­nto e di medio respiro è dovuta da subito.

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La nuova Honda Jazz ibrida: a sinistra, nella versione normale; a destra, nell’allestimen­to più sportivo Crosstar, per un modello ancora più centrato sul mercato
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