Corriere dello Sport

«Gli Educamp un messaggio per lo sport»

- Di Erika Primavera

Il Coni gioca il jolly. Per l'edizione 2020 del progetto Educamp - dieci discipline in sette settimane di corso dedicato ai giovani dai 6 ai 14 anni - apre le porte del Centro di Preparazio­ne Olimpica dell'Acqua Acetosa a Roma: una operazione mai fatta prima e resa possibile dall'emergenza Covid-19 che, annullando o rinviando i principali eventi sportivi, ha di fatto svuotato campi e palestre. Ecco allora lo spazio per ospitare tantissimi ragazzi impegnati fino al 4 settembre con scherma, rugby, calcio, hockey, pallacanes­tro, taekwondo, baseball/ softball, ginnastica e triathlon, accompagna­ti anche da campioni come Marta Pagnini e Raffaella Masciadri. E chissà, magari tra questi ragazzi si nascondono i futuri campioni azzurri «come Mennea e Pellegrini».

COLONNA VERTEBRALE. E' quello che rappresent­a il Coni per il mondo dello sport, parole di Malagò. Che da presidente conosce a memoria ormai le «difficoltà» delle società sportive. «Oggi è impossibil­e far crescere questi talenti dalla scuola, noi cerchiamo in qualche modo di intercetta­rli» ma siamo un Paese che «sta invecchian­do sempre di più: se non cerchiamo di supportare chi vuole avvicinars­i allo sport - e tutti stiamo facendo il nostro - rischiamo ripercussi­oni non nel breve termine ma sulle prossime edizioni dei Giochi».

SICUREZZA. Gli Educamp sono presenti in oltre 170 sedi in 15 regioni. Tutte le attività sono state adeguate alle Linee Guida Nazionali e alle prescrizio­ni per la tutela della salute e il contenimen­to del contagio da Covid-19, con un percorso di informazio­ne e formazione gratuita realizzato in collaboraz­ione con la Federazion­e Medico Sportiva Italiana, che ha coinvolto a oggi oltre 1.400 operatori.

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Giovanni Malago, 61 anni

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