IL GENOA INGUAIA IL LECCE
Bagarre salvezza: i rossoblù battono la Spal (2-0) e scavalcano i salentini, fermati a Cagliari (0-0). Finale da brividi in Parma-Bologna (2-2) e Fiorentina-Verona (1-1)
Tirano entrambe tante volte ma per la bravura dei due portieri e per la non sempre mira impeccabile degli attaccanti, tra Cagliari e Lecce è finita a reti inviolate la sfida alla Sardegna Arena. Per i sardi il secondo zero a zero consecutivo e un punto per proseguire la striscia positiva, mentre per i salentini si è trattato di un altro piccolo passo avanti per la salvezza pur con il rammarico di non aver centrato i tre punti che avrebbero messo Liverani e i suoi ragazzi al riparo da brutte sorprese. La graduatoria fa ancora paura ai giallorossi che, però, con il pareggio conquistato in Sardegna possono tenere viva la fiammella di speranza in attesa soprattutto dello scontro diretto con il Genoa che potrà chiudere definitivamente i giochi nella fase caldissima del torneo.
LA PARTITA. Per il Cagliari, ormai senza grandi ambizioni se non quella di chiudere nel migliore dei modi una stagione travagliata per iniziare a programmare quanto prima la prossima, l’amarezza di non aver sfruttato le occasioni create pur senza la necessaria lucidità perché, ancora una volta, con l’uscita dal campo di Nainggolan, ai sardi si è spenta la luce. Bene in avvio gli isolani che, sorpresi dalla spinta del Lecce che ha preso in mano il pallino del gioco senza, però, creare inizialmente grandi pericoli dalle parti di Cragno, avrebbero potuto aprire le danze al 18’. In un rapido rovesciamento di fronte, uno dei migliori della gara, Rog ha servito al limite Joao che ha subito liberato alla sua destra Simeone, ma il diagonale dell’attaccante argentino, liberato in ottima posizione, è finito a lato. La risposta degli ospiti non si è fatta attendere e in una giocata in contropiede di Barak, al 21’, un buco di Lykogiannis ha favorito l’inserimento di Falco che con un rasoterra sinistro ha impiegato severamente Cragno. Proprio l’estremo difensore rossoblù è salito in cattedra nel miglior momento del Lecce in una gara che ha vissuto di fiammate da una parte e dall’altra. Dopo appena un minuto, infatti, ancora il numero uno isolano si è superato su una girata al volo dal limite di Saponara, ipnotizzando, sulla sua respinta corta, Babacar che ha centrato il palo alla destra di Cragno. Ancora protagonista dopo sessanta secondi il portiere di Fiesole, il migliore in campo tra i padroni di casa, che ha bloccato a terra una girata di testa di Saponara imbeccato da Donati.
BOTTA E RISPOSTA. Nel frattempo, i padroni di casa hanno dovuto riorganizzarsi perché Zenga ha perso il suo uomo più rappresentativo, Nainggolan, messo fuori causa da un fastidio alla caviglia destra dopo appena mezz’ora di gioco. La perdita ha avuto un maggior peso rispetto a quella di Liverani che due minuti dopo ha dovuto rinunciare a Falco, sempre per problemi fisici, e ha gettato nella mischia Farias. Paradossalmente il cambio ha avvantaggiato gli ospiti perché l’ex rossoblù è stato tra i più pimpanti dei suoi. Proprio il brasiliano ha ingaggiato una battaglia con Cragno diventando l’attaccante più pericoloso dei salentini ma tra una rete in fuori gioco annullata a Saponara e un altro offside fischiato a Mancosu che aveva concluso fuori da pochi passi, nessuna delle due compagini è riuscita a trovare la via del gol. E alla fine, pur con Nandez ultimo ad arrendersi e con Simeone che ci ha provato con uno dei suoi spunti in diagonale, il risultato è rimasto bloccato in uno zero a zero che pur non dando grande entusiasmo a nessuna delle due, è servito a muovere la classifica.
Il pareggio allunga la striscia rossoblù mentre non risolve i problemi giallorossi