Caos infortuni e il caso del nutrizionista
Lotito ieri si è chiuso nel silenzio. Una domenica in famiglia per provare a dimenticare. Così deluso e perplesso da disertare persino Formello. Scelta saggia per sbollire la rabbia. Cercherà di analizzare a mente fredda cosa è stato sbagliato. Ora non capisce come e perché la Lazio si sia dissolta. Attende spiegazioni in merito alla preparazione, alle scelte tecniche, alla gestione degli infortunati, ai dubbi palesati dai medici in ordine all’ingresso in corsa del nuovo nutrizionista.
CONDIZIONE. Sotto esame c’è la preparazione. Indovinata a luglio, forse non centrata a giugno. Già dopo il lockdown, Inzaghi aveva manifestato preoccupazioni relative alla condizioni dei suoi giocatori, in palese ritardo. Gli infortuni di Luiz Felipe e Marusic, nell’imminenza del debutto a Bergamo, si sono aggiunti alla ricaduta di Leiva e al mancato recupero di Lulic. Cosa sia successo al capitano bosniaco, operato due volte alla caviglia a febbraio, dovrebbero spiegarlo i medici. Stesso discorso per il brasiliano, ancora in palese difficoltà per un intervento al menisco del ginocchio destro all’inizio di aprile. Cataldi si è fermato per un infortunio traumatico alla caviglia, gli altri sono quasi tutti muscolari. Sembra deficitaria la condizione di big come Acerbi e Immobile. Qualcosa non ha funzionato, è chiaro. Il prof Ripert, fidatissimo collaboratore di Simone, è uno specialista bravissimo, fa lavorare tanto, a luglio e agosto aveva indovinato preparazione. E’ vero che la Lazio di Inzaghi, già nei suoi primi tre anni di gestione, tra aprile e maggio ha avuto un picco negativo di risultati, prestazioni e infortuni. Complicato stabilire quanto sia attendibile l’analogia considerando lo stop per il Covid.
I RECUPERI. C’è, mai risolta, una divisione interna alla Lazio tra medici e preparatori relativa alla gestione degli infortunati. Un uomo di fiducia di Inzaghi ne ha assunto la responsabilità da tre anni. E’ trapelato più volte da Formello che i recuperi di certi giocatori siano stati spesso affrettati, accelerando i tempi. Pesa anche la volontà e la rigidità di Simone su certe scelte tecniche. Il risultato? Luiz Felipe non doveva entrare a Lecce e si è fatto male di nuovo. Marusic ha pagato l’ingresso con la Fiorentina con una ricaduta.
ALIMENTAZIONE. La società, spinta da alcuni senatori, il 23 giugno ha comunicato l’accordo con un nuovo nutrizionista. Prendeva il posto di un consulente dello staff sanitario che aveva collaborato per la prima parte della stagione. Doveva essere un valore aggiunto. I medici della Lazio, è di dominio pubblico, hanno espresso dubbi sui nuovi metodi. Di sicuro l’alimentazione dei giocatori è cambiata in corsa, difficile stabilire se abbia inciso o meno sui risultati.
Recuperi mancati o affrettati. Dubbi sull’alimentazione decisa a fine giugno