Corriere dello Sport

PIOLI: ADESSO SIAMO SQUADRA

«Il mio futuro? Non ci voglio pensare» «Contro le grandi ormai non soffriamo più. Ibra era arrabbiato per il risultato sfavorevol­e»

- Di Antonio Vitiello

Pari e sofferenza per il Milan. Il 2-2 in casa del Napoli permette ai rossoneri di dare continuità alle vittorie contro Lazio e Juve, ma allontana la squadra di Pioli dalla Roma mentre nella rincorsa all’Europa League si è rifatto sotto il Sassuolo. Un Milan meno brillante rispetto alle ultime uscite e con diversi giocatori sotto tono. «E’ stata molto dura per la qualità del Napoli, avevamo speso tanto a livello mentale con la Juve. Siamo riusciti a portare a casa un punto importante, e va bene così», ha confessato l’allenatore rossonero a Sky. «Ibra arrabbiato alla sostituzio­ne? Stavamo perdendo e lui chiede sempre il massimo, e poi quando un giocatore esce dal campo non può mai essere contento - ha spiegato Pioli - sono sempre convinto della qualità dei miei giocatori ma per costruire un modello di gioco serve tempo. Però stiamo diventando squadra e ne siamo consapevol­i. Nell’andata soffrivamo con le grandi, ora invece stanno arrivando prestazion­i positive contro squadre che sono davanti in classifica ma è durissima giocare ogni tre giorni, bisogna stringere i denti perché proveremo a superare Napoli e Roma. Il mio futuro? Non ci penso, con tutte queste partite non ne ho nemmeno il tempo...», ha spiegato l’allenatore del Milan.

COUNTDOWN. Manca sempre meno per il momento delle decisioni importanti. Il Milan a fine stagione interrompe­rà con il passato per cercare di rilanciare il progetto con nuove figure. Tra i dirigenti uscenti c’è anche Paolo Maldini, che però ha preferito rinviare la questione tra qualche partita: «E’ un po’ una cantilena che stiamo ripetendo da tempo, vogliamo arrivare a fine stagione nella maniera migliore, e poi arriverà il giorno delle decisioni». Il direttore tecnico rossonero si era opposto sin dal primo giorno all’arrivo di Rangnick, futuro manager dei rossoneri, e sulla frase detta in passato («Non è adatto per un club come il nostro») non intende ritrattare: «La ripeterei, ma non era una frase contro una persona, era una frase contro una modalità», ha provato a chiarire Maldini, che poi torna sulle scelte future: «Sono sicuro che questo gruppo di giocatori potrà essere una grande base per il Milan del futuro, e per vedere chi farà parte del Milan del futuro ci saranno decisioni prese da altri e magari anche da me stesso». Poi una frecciatin­a al progetto giovani che ha in mente l’amministra­tore delegato Ivan Gazidis: «Abbiamo spinto molto per prendere due giocatori esperti come Ibra e Kjaer. Non ci sono casi di squadre che hanno avuto successo solo con i giovani, il passato conta e può essere una grande spinta. La maglia del Milan pesa ed è difficile da portare per i giovani che non sono abituati a farlo».

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GETTY L’esultanza di Theo Hernandez, 22 anni, dopo il suo gol, il sesto realizzato in campionato

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