Ora il trittico del riscatto dei rossoblù
Eadesso Mihajlovic ricomponga il Bologna nel trittico del grande riscatto o lo consegni alle nebbie della terra di mezzo. Napoli mercoledì, Milan sabato e Atalanta martedì 21 diranno se la squadra rossoblù è il Polittico Griffoni, un ciclo artistico da rimettere insieme in un contesto scintillante, oppure una serie pittorica minore in cui luci e ombre si alternano.
Certo, con i punti gettati via a Parma, il sogno Europa sembra davvero svanito, soprattutto perché le squadre di cui bisognava liberarsi prima della sfida con il Milan sono destinate a restare davanti (Verona e Sassuolo).
Adesso la grande sfida di Mihajlovic sarà quella di dare motivazioni ad un gruppo che deve dimostrare di lottare sempre. Non come accaduto negli ultimi minuti di Parma. La specialità della squadra di Mihajlovic ieri si è trasformata in un punto debole. Nel molle finale si sono evidenziati ancora di più i problemi della difesa, colpita a rete da 27 gare consecutive, 28 considerando la Coppa Italia. Il giro di boa del campionato del dopo Covid impone al Bologna una missione complicatissima. Provare a tenere almeno il decimo posto e quindi la parte sinistra della classifica, cercando di lasciare indietro Parma e Cagliari con le quali, negli scontri diretti, in quattro gare, Mihajlovic ha conquistato solo tre punti. Del resto il Parma si è scrollato di dosso con energia il ciclo di lune nere che si è incarnato in quattro ko consecutivi. Il ritorno di Inglese e il suo gol potrebbero essere l’occasione per rimettere i crociati in moto nella continuità e nello spirito di una squadra destinata perennemente a trovare soluzioni per il futuro.
Tornando al Bologna il quadro complicato dei prossimi impegni e la tensione che seguirà i postumi della rimonta subita al Tardini sono il terreno ideale per far incanalare la volontà di potenza di Mihajlovic verso le sfide sul campo, non altrove. Il Bologna ha bisogno di Mihajlovic come l’aria, Mihajlovic ha bisogno della disposizione mentale della squadra intera: ognuno quindi deve impegnarsi a rigenerare quell’incanto agonistico, atletico e tecnico che ha prodotto i grandi risultati che tutti hanno applaudito.
Ma non basta. Mihajlovic dovrà fare anche di più. Guardare al futuro. Non solo facendo esordire i giovani, come Gianmarco Cangiano, Andri Fannar Baldursson (18 anni) e Dion Ruffo Luci (19 anni compiuti proprio ieri). Minhajlovic dovrà valutare già in queste ultime ultime sei partite gli uomini sui quali costruire il futuro e soprattutto dovrà individuare i ruoli indispensabili da rinforzare nel prossimo mercato per fornire al Bologna la cifra tecnica che permetterà di sollevarsi dalla palude della terra di mezzo.