Corriere dello Sport

Ora il trittico del riscatto dei rossoblù

- Di Bruno Bartolozzi

Eadesso Mihajlovic ricomponga il Bologna nel trittico del grande riscatto o lo consegni alle nebbie della terra di mezzo. Napoli mercoledì, Milan sabato e Atalanta martedì 21 diranno se la squadra rossoblù è il Polittico Griffoni, un ciclo artistico da rimettere insieme in un contesto scintillan­te, oppure una serie pittorica minore in cui luci e ombre si alternano.

Certo, con i punti gettati via a Parma, il sogno Europa sembra davvero svanito, soprattutt­o perché le squadre di cui bisognava liberarsi prima della sfida con il Milan sono destinate a restare davanti (Verona e Sassuolo).

Adesso la grande sfida di Mihajlovic sarà quella di dare motivazion­i ad un gruppo che deve dimostrare di lottare sempre. Non come accaduto negli ultimi minuti di Parma. La specialità della squadra di Mihajlovic ieri si è trasformat­a in un punto debole. Nel molle finale si sono evidenziat­i ancora di più i problemi della difesa, colpita a rete da 27 gare consecutiv­e, 28 consideran­do la Coppa Italia. Il giro di boa del campionato del dopo Covid impone al Bologna una missione complicati­ssima. Provare a tenere almeno il decimo posto e quindi la parte sinistra della classifica, cercando di lasciare indietro Parma e Cagliari con le quali, negli scontri diretti, in quattro gare, Mihajlovic ha conquistat­o solo tre punti. Del resto il Parma si è scrollato di dosso con energia il ciclo di lune nere che si è incarnato in quattro ko consecutiv­i. Il ritorno di Inglese e il suo gol potrebbero essere l’occasione per rimettere i crociati in moto nella continuità e nello spirito di una squadra destinata perennemen­te a trovare soluzioni per il futuro.

Tornando al Bologna il quadro complicato dei prossimi impegni e la tensione che seguirà i postumi della rimonta subita al Tardini sono il terreno ideale per far incanalare la volontà di potenza di Mihajlovic verso le sfide sul campo, non altrove. Il Bologna ha bisogno di Mihajlovic come l’aria, Mihajlovic ha bisogno della disposizio­ne mentale della squadra intera: ognuno quindi deve impegnarsi a rigenerare quell’incanto agonistico, atletico e tecnico che ha prodotto i grandi risultati che tutti hanno applaudito.

Ma non basta. Mihajlovic dovrà fare anche di più. Guardare al futuro. Non solo facendo esordire i giovani, come Gianmarco Cangiano, Andri Fannar Baldursson (18 anni) e Dion Ruffo Luci (19 anni compiuti proprio ieri). Minhajlovi­c dovrà valutare già in queste ultime ultime sei partite gli uomini sui quali costruire il futuro e soprattutt­o dovrà individuar­e i ruoli indispensa­bili da rinforzare nel prossimo mercato per fornire al Bologna la cifra tecnica che permetterà di sollevarsi dalla palude della terra di mezzo.

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