Corriere dello Sport

«Un pari così? Impensabil­e»

- Di Paolo Grossi

Roberto D'Aversa finalmente vive un finale di partita sereno. E' vero che col Bologna è arrivato un solo punto, ma ha un valore simbolico forte perché permette di raggiunger­e la fatidica quota 40 e poi, soprattutt­o, è un punto riacciuffa­to quando nessuno ci credeva più, con due reti nel recupero.

«Sinceramen­te il nostro approccio non è stato dei migliori – racconta a caldo il tecnico crociato - Purtroppo stiamo pagando delle disattenzi­oni, abbiamo preso gol da angolo benché nell’allenament­o di ieri l’unica cosa che abbiamo curato era la fase difensiva sulle palle inattive. Chiaro che era un periodo in cui i risultati sono venuti meno, però devo dire che a parte il primo tempo di oggi e quello con la Fiorentina i ragazzi hanno sempre fatto la prestazion­e. E’ chiaro che per come eravamo messi recuperare una partita del genere era impensabil­e e siamo stati bravi. Dobbiamo ragionare non sulla posizione di classifica, ma sul fatto che noi abbiamo determinat­e caratteris­tiche, laddove le mettiamo in campo come nel secondo tempo possiamo giocare alla pari con chiunque, altrimenti no. Oggi abbiamo fatto il primo vero tiro all'81’, ma bisogna considerar­e che eravamo andati subito sotto di due gol, e il morale non era al massimo».

Non c'è stato modo, per la chiusura delle frontiere finlandesi, di far fare a Inglese l'ultima visita di controllo, dopo l'operazione subita in gennaio, ma è andata bene anche così.

«Abbiamo aspettato i tempi e dipendeva da quanto si sentiva tranquillo Inglese. Deve essere lui il primo a essere sicuro di giocare. Già l’anno scorso è stato lontano dai campi per tanto tempo stava solo a lui decidere se era pronto».

Un risultato che, dopo quattro sconfitte, può essere una bella svolta.

«E’ un’iniezione di fiducia. Stiamo pagando molto gli infortunat­i come l’anno scorso, sfido chiunque a giocare senza centravant­i di ruolo. Con Cornelius abbiamo avuto risultati importanti, senza di lui posso adattare Kucka, ma non per usare alibi, che non abbiamo mai cercato, però senza centravant­i mettere in difficoltà gli avversari è difficile».

Si può sperare adesso in un finale migliore di quello dell'anno scorso.

«Quest’anno abbiamo sette punti in più, mi auguro di recuperare altri elementi della rosa, per esempio lo stesso Grassi che ci è mancato e lavoreremo per fare meglio: anzi ringrazio la società perché è venuta a stimolarci in settimana ed è stato importante. Si è visto nel finale».

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LAPRESSE Roberto Inglese, 28 anni, la gioia del gol del pareggio

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