Raffaele: Il Potenza stupirà ancora
LUCANI IN CASA DELLA REGGIANA, FAVORITA PER IL TRAGUARDO FINALE
Crederci è un dovere, pur sapendo di avere di fronte una delle migliori squadre della Lega Pro, non a caso la seconda classificata del girone B. La Reggiana ha in quote percentuali più possibilità di salire in Serie B rispetto alle altre compagne d'avventura, proprio per il miglior piazzamento al termine del campionato, tanto che se arriverò all’ultimo atto lo giocherà in casa.
Ma il Potenza di Giuseppe Raffaele è lì, tra le otto che si giocano la qualificazione alle semifinali, consapevole che soltanto un colpaccio al "Mapei Stadium" potrà consegnare l'ambitissimo pass. «Di sicuro faremo l'impossibile per passare il turno e regalarci un sogno»: è diretto l’allenatore siciliano che inquadra alla perfezione l'avversario che stasera si troverà di fronte.
Il sorteggio lo ha accontentato, perché Raffaele avrebbe preferito giocare contro una squadra di un altro girone «per misurarsi con altre realtà» e in ossequio al principio che «a questo punto del torneo non si può certo preferire un avversario piuttosto che un altro».
GRANATA SUPER. Ed eccola allora la fotografia della Reggiana di Alvini: «E' una squadra che lavora molto con il collettivo e ha giocatori molto importanti per la categoria, sia in mezzo al campo che in attacco. Dispone di una rosa molto profonda e di qualità. Il loro 3-4-1-2 ha idee chiare di gioco. Per noi sarà una gara difficile». E da vincere assolutamente: la vera impresa dei lucani è tutta qui, perché accedere alle final four dei playoff significherà azzerare il doppio risultato in favore di chi gioca in casa (supplementari e rigori in caso di parità al 90').
Ma è un discorso futuristico, prima c'è l'impegno al "Mapei Stadium": «Vogliamo continuare a dare tutto e ci crediamo, anche perché potrebbe significare molto nell'arco di un percorso che per noi è iniziato un anno e mezzo fa, pieno di ottimi risultati».
DOPPIA INCOGNITA. L'incognita è rappresentata da due fattori: il primo è il recupero di alcuni acciaccati, primo tra tutti bomber Murano, poi Golfo e Coccia; il secondo è immaginare che tipo di partita affronteranno gli emiliani, lontani dai campi di gioco da quasi cinque mesi (ultima gara giocata il 23 febbraio a Gubbio). La teoria di Raffaele è questa: «A loro manca il campo, ma sono anche più freschi di noi, che abbiamo giocato due battaglie in quattro giorni e c'è qualche infortunato da recuperare. Durante la gara mi renderò conto di come stanno le cose e cercherò le migliori soluzioni per spuntarla».
Chiusura d'obbligo per l'ambizioso tecnico rossoblù: «Non posso definire questa la gara più importante della mia carriera. Eventualmente, se andremo avanti, lo sarà la finale. Abbiamo già fatto cose che resteranno negli annali del Potenza, ma io sogno di più», ha concluso Raffaele. Un sogno chiamato Serie B.