Charles: «Scusami Seb è soltanto colpa mia»
L’autocritica di Leclerc: «Devo imparare». Binotto: «Bisogna capire l’origine dei problemi»
Le mani sui fianchi, a testa alta. E’ la voce che tradisce in Charles Leclerc qualcosa di debole, fragile, onesto. «Certi attacchi nei confronti di un compagno di squadra non si fanno. E’ tutta colpa mia. Posso solo scusarmi, quando uno sbaglia va fatto. Io sono sempre onesto, non sono stato bravo, sono deluso da me stesso». L’onnipotenza dentro alla sua monoposto si scioglie come neve al sole, e resta solo un languido errore che Leclerc in questo (secondo) GP d’Austria deve sottolineare con la penna rossa. «Dovevo pensare di più a quale macchina stavo attaccando, che era quella di Seb». Invece niente. «All’inizio dell’anno avevo detto che avrei voluto cogliere ogni opportunità, qui ce n’erano ma non le abbiamo colte. Con la performance che avevamo non credo avremo preso tantissimi punti, ma qualcuno sì. Mi assumo ogni responsabilità». Mentre Leclerc parla, si scusa e scuote la testa, sullo sfondo scorrono i rumori della gara, i motori che rombano sembrano gli elicotteri di Apocalypse Now, sono un presagio di sventura. «Mi dispiace molto per la squadra che ha lavorato per portare gli aggiornamenti, volevamo valutare in gara i passi avanti, ma non lo abbiamo potuto fare. Avevo voglia di far bene, forse troppa, ma non può essere una scusa, devo ancora imparare».
SQUADRA. Paga questo Leclerc: il sé amplificato, divizzato e divinizzato nel giro di qualche GP. Così prova a mettere ordine il team principal, Mattia Binotto: «La responsabilità dell’errore di Charles credo sia abbastanza ovvia, ma non dobbiamo cercare colpevoli. Non si tratta di fare accuse, si tratta di lavorare in modo molto unito a Maranello, migliorare la vettura il più possibile e non partire a metà griglia».
Quella tra Vettel e Leclerc è un’unione di cartapesta, come la scenografia di un western che cade al primo colpo di vento. «Ho parlato con i piloti, tra di loro non c’è nessun problema - dice ancora Binotto - Charles ha riconosciuto l’errore, Seb è dispiaciuto. Dispiace a tutti noi. Non è una situazione banale - dice -, la prima cosa da fare è capire l’origine del problema». Un percorso introspettivo ancor prima dell’analisi tecnica, un percorso che Leclerc e Vettel dovranno fare con la Ferrari tutta. Anche perché, aggiunge Binotto, «in questa fase della stagione in cui non siamo competitivi è importante far punti».
PECCATO. C’era tensione alla partenza, una carica elettrica che per le due Ferrari non prometteva nulla di buono. Né Vettel né Leclerc si aspettavano tanto. Forse soprattutto Seb, che dopo l’incidente si è presentato davanti alle tv senza lasciarsi andare ad accuse plateali: «Ero in lotta con altre due macchine, stavo affrontando la curva normalmente. Charles ha preso l’interno, non mi aspettavo ci provasse in quel punto, non c’era spazio, è un peccato quello che è successo, io non potevo più fare niente. Le condizioni erano simili a quelle di domenica scorsa, sarebbe stato molto utile fare un confronto. Purtroppo non potremo avere risposte. Venerdì avevo delle buone sensazioni, avevamo fatto un passo avanti, poi forse abbiamo sbagliato l’assetto per le qualifiche, ma avremmo voluto provare gli aggiornamenti in gara».