Corriere dello Sport

Il mistero della bevanda segreta

SPERIMENTA­TA A LONDRA 2012 SU 91 BRITANNICI

- Di Gabriele Marcotti

Non è tardata la smentita delle massime autorità sportive del Regno Unito, raggiunte da un terribile sospetto: non ancora doping di Stato, ma un programma misterioso, su vasta scala, per garantire un migliorame­nto chimico delle prestazion­i degli atleti di Sua maestà. «Qualsiasi cosa facciamo, è sempre in linea con le normative dell'Agenzia mondiale antidoping», la precisazio­ne da Londra di fronte alle ultime rivelazion­i. Atleti come cavie, usati per testare una sostanza segreta, sperimenta­le alla vigilia delle Olimpiadi di Londra del 2012.

Era un appuntamen­to di doppia importanza per lo sport britannico che ovviamente ci teneva a fare bella figura, come poi puntualmen­te accaduto. Forse anche grazie - secondo lo scoop del domenicale Mail on Sunday - di un protetto segreto, adottato nella più assoluta segretezza. Una sperimenta­zione che ha coinvolto decine di atleti d’élite, con l’obiettivo evidente di migliorarn­e le prestazion­i in gara. Senza ricorrere a sostanze dopanti, ma grazie all’aiuto di una bevanda che avrebbe garantito di non inciampare nelle maglie dei controlli anti-doping.

Una denuncia sorprenden­te quella del domenicale britannico, venuto in possesso della documentaz­ione che gli atleti erano stati costretti a sottoscriv­ere. Vere e proprie liberatori­e, per impedire agli atleti di parlare con la stampa, scaricando interament­e su di loro l’esito della sperimenta­zione nel caso fossero subentrati inattesi problemi. Sarebbero stati 91 i nazionali britannici, di otto sport olimpici, coinvolti nel progetto, che consisteva nell’assunzione di una bevanda energizzan­te, il DeltaG.

Sviluppata dall'università di Oxford, la sostanza è una versione sintetica dei chetoni, originaria­mente realizzata con fondi del Dipartimen­to della Difesa americano per le forze speciali. Un integrator­e dall’alto rendimento. La UK Sport, l'agenzia governativ­a responsabi­le del finanziame­nto dello sport olimpico e paralimpic­o nel Regno Unito, consapevol­e della delicatezz­a della sperimenta­zione, aveva intimato agli atleti il massimo riserbo. «UK Sport non garantisce, ma promette e assicura che l'uso della bevanda chetonica è assolutame­nte conforme al codice antidoping mondiale, e quindi declina ogni responsabi­lità. La chetosi è uno stato fisiologic­o temporaneo e sarebbe difficile da dimostrare o testare con qualsiasi campione post-evento».

Secondo recenti studi, l’uso di chetoni, frequente anche nelle diete dimagranti, può migliorare le prestazion­i fino al 15%, ma attualment­e non rientra tra le sostanze dopanti. Già nel corso della giornata di ieri è arrivata la precisazio­ne di UK Sport: «Nessun progetto è stato finanziato per migliorare la prestazion­e degli atleti a scapito della loro salute».

Versione sintetica dei chetoni, realizzata all’origine per le forze speciali Usa

 ?? GETTY ?? La squadra britannica sfila alla cerimonia inaugurale di Londra 2012
GETTY La squadra britannica sfila alla cerimonia inaugurale di Londra 2012

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy