Dal governo arriva la stretta per discoteche e movida
Domani il ministro della Salute Speranza sarà in aula per illustrare le misure del nuovo dpcm che prolungherà le scadenze dal 14 luglio alla fine del mese
Arriva la stretta. La movida è fuori controllo. Basta affacciarsi dalle finestre o girare a notte fonda per i centri storici per rendersi conto che, distanziamento sociale e banali misure di sicurezza, non vengono rispettate e nè - perché lo siano - si possono adottare accorgimenti normali. Cartelli con regole o buttafuori non servono a niente. Tra l’altro scene di guerriglia urbana o episodi che vanno dagli schiamazzi all’alba fino agli spogliarelli non richiesti sono ormai la quotidianità. Lo erano anche prima del Coronavirus e oggi, che è dopo la pandemia, sono ripresi come se nulla fosse accaduto.
La sindaca Raggi a Roma ha messo in campo controlli a tappeto dopo le intemperanze a Piazza Bologna e a Trastevere, zone ad alto affollamento di gioventù. Chiusi e sanzionati alcuni locali a Piazza Bologna e nelle zone di piazza Trilussa, piazza Santa Maria in Trastevere e nel quartiere AppioTuscolano, oltre 50 le violazioni accertate per il consumo, la vendita e la somministrazione di alcolici fuori dall’orario consentito, in particolare nelle zone di San Lorenzo, Trastevere, Ponte Milvio e piazza Bologna, mentre nel Centro Storico le pattuglie sono dovute intervenire per disturbo della quiete pubblica e musica ad alto volume. Verifiche hanno riguardato anche i minimarket e attività di vigilanza effettuata per garantire la sicurezza stradale: più di 700 le infrazioni rilevate, con oltre settanta veicoli rimossi per sosta irregolare o d’intralcio e portati via.
Anche a Milano la movida non è da meno. Sui Navigli, l’altra sera, un venditore di rose è stato spinto in acqua da due giovani probabilmente italiani che poi si sono allontanati sulla Darsena. Il bengalese è stato aiutato da alcuni passanti a uscire dall’acqua: non ha riportato ferite e non ha ancora sporto denuncia.
EMERGENZA. I temi sono due, differenti ma legati. Da un lato i dpcm che scadono il 14 luglio e dall’altro la proroga dello stato di emergenza che scade a fine luglio e che ora potrebbe essere allungata al 31 ottobre anziché a fine anno. Il governo è intenzionato a ampliare le misure eccezionali per la lotta al Coronavirus e già in settimana potrebbe arrivare una delibera ad hoc in Consiglio dei ministri, accompagnata anche da un decreto legge utile per fare ordine fra le varie scadenze fissate nel corso di questi mesi. Nessuna decisione è stata ancora presa. Intanto domani il governo approverà un nuovo dpcm per confermare il pacchetto di misure che scadono il 14 luglio (dalla stretta della movida, alle discoteche, ai voli, al posticipo di fiere e congressi) fino a fine mese. Dovranno essere conservati i protocolli di sicurezza come condizione di apertura delle attività produttive e commerciali e si prevede l’obbligo di indossare la mascherina in tutti i luoghi chiusi. Confermato fino al 31 luglio anche il divieto di assembramento, così come l’applicazione della sanzione penale per chi viola la quarantena obbligatoria, si sta monitorando anche la lista dei 13 Paesi off limits a Fiumicino. Il ministro della salute Roberto Speranza sarà comunque domani sera a Montecitorio e illustrerà il provvedimento.