Corriere dello Sport

Maradona adesso vuole fare causa a Netflix e al regista Sorrentino

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- Una vita in prima pagina. Merito e, forse, anche colpa di un talento infinito. Diego Armando Maradona non finisce mai di stupire e di far parlare di sé. Oltre le serpentine ubriacanti, i colpi di classe e quel talento pallonaro inestimabi­le - che ancora divide o unisce “ma è più bravo lui o...” - Maradona ci ha abituato anche a vicissitud­ini personali e familiari che ogni tanto lo riportano alla ribalta. E questa, se vogliamo, è proprio una di quelle. È di questi giorni la notizia del film che Netflix produrrà con Paolo Sorrentino, “È stata la mano di Dio”. Una pellicola autobiogra­fica del regista premio Oscar con “La Grande Bellezza” che, proprio per il titolo annunciato, la celebre frase del fuoriclass­e argentino pronunciat­a in occasione della partita ai mondiali contro l’Inghilterr­a quando - per giustifica­re il fallo di mani con il quale aveva segnato la prima delle due reti vincenti - disse che era stata “la mano di Dio”, avrà sicurament­e dei riferiment­i al Pibe. Ma ieri, come un fulmine a ciel sereno, Matias Morla, avvocato di Maradona, ha pubblicato un messaggio su Twitter annunciand­o una battaglia legale. Ecco il testo: «Maradona non ha autorizzat­o l’uso della sua immagine per questo film», si legge nel post, e inoltre «con i nostri colleghi italiani stiamo già organizzan­do la strategia legale per realizzare una denuncia formale alla Giustizia a causa dell’uso improprio di un marchio registrato». La notizia di un ricorso alle vie legali, avrà molto probabilme­nte sorpreso il regista che più volte ha raccontato e si è speso per far palesare dalle sue pellicole l’amore sportivo per il Napoli e quindi anche per Maradona, al quale rese omaggio anche nel 2015 nel film “Youth, la giovinezza”. Come andrà a finire? Realmente Diego tenterà di bloccare “È stata la mano di Dio” che a firma di Sorrentino già si annuncia come un piccolo capolavoro cinemtogra­fico oppure verrà ricondotto a più miti pensieri e giudizi? Di certo è un gesto che il regista partenopeo non si aspettava, proprio lui che poco dopo aver ricevuto l’ambito Academy Award, lo dedicò a «Fellini, i Talking Heads, Scorsese e Maradona». E adesso il Pibe con una serpentina delle sue, vuole togliergli il gusto di rendere davvero immortale un gesto tecnico che fa già parte della storia del calcio. Oppure vorrà una piccola parte milionaria nel film...

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Diego Armando Maradona segna di mano l’1-0 dell’Argentina sull’Inghilterr­a nei quarti di finale del Mondiale del 1986 in Messico

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