CONTE SI TIRA SU
Se stasera (21.45) batte il Toro, l’Inter aggancia la Lazio al secondo posto Centomila euro di multa a Brozovic positivo all’alcol test, ma va in campo
Scatta la missione secondo posto. Già perché, battendo il Torino, non solo l’Inter tornerebbe a superare l’Atalanta, ma aggancerebbe pure la Lazio, alle spalle della Juventus. E’ vero che ormai non c’è più tempo per riaccendere le ambizioni scudetto, ma, qualora il piazzamento dovesse essere confermato anche a fine campionato, verrebbe data evidenza concreta ai progressi. Ancora meglio se, al traguardo, il distacco rispetto alla prima della classe fosse contenuto al di sotto della doppia cifra. Insomma, Conte avrebbe le argomentazioni per continuare sostenere ciò che ha affermato ieri, in una sorta di “arringa” difensiva per il suo lavoro. «Per me la strada è quella giusta, quella del gioco a ritmi alti, del pressing e del portare tanti uomini in fase offensiva - ha assicurato davanti a “Inter Tv” -. Dobbiamo continuare a fare quello che stiamo facendo, cercando di limitare gli errori».
VINCERE INVECE DI PAREGGIARE. Quegli errori che, secondo Conte, sono la causa principale delle rimonte subìte e dei 20 punti lasciati per strada. Ne sarebbe bastato qualcuno in meno per essere ancora pienamente in corsa per il titolo e, probabilmente, per fare anche discorsi diversi. «In questo ultimo periodo stiamo pagando a caro prezzo errori anche individuali importanti. Basta un piccolo sbaglio e veniamo puniti. Vincere piuttosto che pareggiare può cambiare i giudizi da negativi a positivi», ha sottolineato ancora il tecnico nerazzurro. E come dargli torto? Basti pensare all’incredibile sorpasso incassato dal Bologna 8 giorni fa, nonostante la superiorità numerica. Ma anche al pareggio trovato dal Verona nel finale, quando forse sarebbe bastato gestire meglio gli elementi più affaticati per avere maggiore lucidità nell’affrontare determinate situazioni, come l’azione del gol di Veloso. Sarebbero stati 5 punti in più e, come già evidenziato, ora si parlerebbe di ben altro. Non certo di un futuro in discussione o di visioni differenti all’interno della società.
CORTOCIRCUITI. Se non altro, rispetto a al dopo-Bologna, Conte ha scelto di abbassare i toni. Del resto, la sua sfuriata negli spogliatoi non aveva prodotto gli effetti sperati, come si è notato dall’approccio alla sfida del Bentegodi. Poi è vero che i nerazzurri avevano trovato il modo di reagire, ribaltando il risultato. E, infatti, il tecnico leccese ha raccontato di aver «detto ai ragazzi che ero molto soddisfatto per la prestazione contro il Verona». Ecco, da questo punto di vista, il Torino darà risposte anche sul fatto che la squadra e Conte proseguano a viaggiare sulla stessa lunghezza. Nelle ultime settimane, infatti, qualche cortocircuito c’è stato e solo il campo potrà cancellare quei dubbi.
ZERO RISCHI. Insomma, i motivi per sfruttare l’occasione non mancano. Tanto più che, dopo il Torino, ci sarà una Spal che appare sempre più rassegnata alla retrocessione. E 6 punti sarebbero il modo migliore per lanciare lo sprint con Lazio e Atalanta.
La variabile restano gli incontri ravvicinati che tante volte alterano i valori, soprattutto nei finali, nonché il caldo e le forze da amministrare. Ecco, anche a tal proposito, non si può dire che l’Inter sia nelle migliori condizioni, visto che l’infermeria non si svuota. «Perdere un giocatore ora vuol dire perderlo fino a fine campionato - ha avvisato Conte -. Lukaku? Non è niente di preoccupante ma è giusto prendersi zero rischi. Spero che lo staff medico faccia le giuste valutazioni. Barella? sta migliorando, spero di averlo a Roma (domenica prossima, ndr) o anche prima. Pure Sensi sta recuperando, mentre Vecino è di nuovo indisponibile».
«Al primo sbaglio veniamo puniti e i giudizi cambiano per un pareggio...»