IBRA È SCESO DAL TRONO
Aria d’addio anche se con lui il Milan vola Non è considerato insostituibile e l’arrivo di Rangnick riduce le possibilità che possa restare
Le valutazioni del Milan sono ancora in corso, ma le percentuali per un altro anno di Zlatan Ibrahimovic in rossonero restano molto basse. L’attaccante svedese è in attesa di un incontro in sede per discutere del futuro, consapevole che la sua condizione è molto delicata per questioni economiche e progettuali, ma Zlatan continua a inviare messaggi diretti a chi decide per ricevere una proposta che fino a ora non è ancora arrivata. Lo svedese per rimanere chiede un ingaggio di sei milioni di euro netti, tuttavia sarebbe disposto a rivederlo verso il basso, ma il nodo principale riguarda la filosofia del prossimo Milan. Se dovesse arrivare Ralf Rangnick ci sarà un cambio radicale nel modo di giocare e di fare mercato, puntando soprattutto su giocatori giovani con grosse potenzialità, e con ingaggi contenuti. E non è detto che per Ibra ci sia spazio. Mancano meno di quindici giorni al momento della verità, dove tutto il mondo milanista scoprirà chi condurrà la nave nella prossima stagione, e così anche le decisioni sugli affari di mercato più importanti, come i rinnovi di Ibrahimovic e Donnarumma, saranno trattati dopo l’ultima sfida di campionato contro il Cagliari.
SEMPRE UTILE. La dirigenza dovrà tener conto che lo spirito della squadra è totalmente cambiato dall’arrivo dell’attaccante di Malmö. I rossoneri nel girone di ritorno con Zlatan in rosa hanno ottenuto 31 punti in 15 partite, mantenendo un ritmo da Champions League. Cinque gol e quattro assist in 14 match di campionato, ma è la presenza in campo che porta Ibra a essere indispensabile per il resto del gruppo, e una preoccupazione in più per gli avversari. Da quando Zlatan è approdato a Milanello giocatori come Rebic e Calhanoglu hanno tratto notevole beneficio, ma anche giovani come Bennacer e Saelemaekers sono più sicuri con Ibrahimovic accanto, l’intera squadra è migliorata mentalmente con un leader in campo e nello spogliatoio.
NON PIU’ INTOCCABILE. Ma Ibra si scopre non più inamovibile, e lo ha spiegato Stefano Pioli dopo la partita contro il Bologna, quando l’attaccante si è infuriato per la sostituzione a inizio ripresa. L’allenatore sta provando a gestire un giocatore che si avvicina ai 39 anni ed è reduce da un infortunio al polpaccio, e il Milan non vuole permettersi problemi fisici per il suo riferimento principale. Ibrahimovic solo una volta nel post lockdown ha giocato novanta minuti (la sfida vinta 3-1 con il Parma), poi è sempre stato sostituito, una novità per un campione che in carriera ha sempre dettato legge.