Corriere dello Sport

GASP-SINISA CHE RISSA POI VINCE L’ATALANTA

Espulso il tecnico nerazzurro che aveva inveito contro la panchina rossoblù Magnifico gol del “panchinaro” Muriel. Ma il Bologna mette paura ai bergamasch­i (ieri sera di nuovo secondi), traversa di Barrow

- di Claudio Beneforti

Nella serata della Grande Rissa tra Gian Piero Gasperini e Sinisa Mihajlovic, tra vaffa, cartellino rosso per il Gasp che ha inveito verso la panchina rossoblù e giallo per Sinisa, la differenza l’ha fatta Luis Muriel, che entrato all’inizio del secondo atto ha firmato il gol che ha regalato alla Dea il secondo posto in classifica almeno fino a questa sera e al tempo stesso ha fatto di nuovo piangere il Bologna. Che ha riscattato sul piano della prestazion­e la disfatta di San Siro contro l’Inter ma che non ce l’ha fatta a pareggiare una partita giocata bene nel primo tempo e sofferta soprattutt­o nei primi quindici minuti del secondo. La consolazio­ne dei rossoblù è quella di aver reso molto complicata la vita alla Dea.

Di sicuro il primo tempo del Bologna è stato importante, e se l’Atalanta non ce l’ha fatta a trovare il gol del vantaggio nonostante sia un’autentica macchina da gol i meriti sono anche degli uomini di Sinisa Mihajlovic. Che fin da subito hanno evidenziat­o di essere propositiv­i nell fase di attacco e molto applicati in quella di difesa. Ora, non è che il Bologna abbia costruito il mondo, questo no, ma quanto meno è stato pericoloso prima con una conclusion­e da fuori di Soriano parata da Gollini e successiva­mente con una punizione calciata da Barrow, con il pallone che si è stampato sulla traversa. L’Atalanta? Come sempre ha attaccato con tanti uomini, e con Gomez che è stato un punto di riferiment­o per i compagni, ma rispetto al solito ecco che la Dea è stata meno pericolosa sui lati, soprattutt­o su quello sinistro dove Gosenz ha dovuto soffrire davanti a Tomiyasu. All’atto pratico Skorupski ha rischiato di prendere gol solo su una conclusion­e da dentro l’area di Pasalic, poi è vero che nelle sue vicinanze sono piovuti tanti palloni ma è altrettant­o vero che i difensori del Bologna non hanno mai sofferto più di tanto nonostante l’Atalanta portasse dentro tutti i suoi saltatori. Il primo tempo si è chiuso con l’espulsione di Gasperini, che dopo aver avuto un confronto molto acceso con Mihajlovic, deve aver aggiunto qualche parolina che ha portato l’arbitro romano La Penna (appunto) a tirare fuori il cartellino rosso.

Con Muriel dentro al posto di Pasalic, l’Atalanta è diventata quella vera, con la conseguenz­a che il Bologna ha dovuto fabbricare un mezzo fortino davanti a Skorupski. Che è stato da applausi su una conclusion­e a botta sicura proprio di Muriel. Non solo: il portiere rossoblù è stato bravo anche su un paio di uscite, con tutti quei palloni avvelenati che arrivavano dai lati. Ma attenzione, non è che il Bologna sia rimasto a guardare, perché appena ha potuto è ripartito, con Barrow che ha concluso alto da buona posizione. Un minuto più tardi l’Atalanta ha trovato il vantaggio con Muriel, che ha firmato la rete numero 19 della Dea partendo dalla panchina. Di contro per il Bologna è stata la trentesima volta di fila che ha preso gol. A que

sto punto Sinisa ha tolto Barrow, Svanberg e Skov Olsen per far entrare Sansone, Dominguez e Orsolini, mentre nella Dea Zapata e Gomez hanno lasciato il posto a Collins e Malinowski. Il Bologna non c’è stato, e percorrend­o sia i sentieri centrali che quelli laterali ha fatto tutto ciò che poteva per creare insidie all’Atalanta, ma il punto è che ha attaccato a ritmi troppo bassi, finendo per farsi leggere bene dai difensori della Dea. Si è fatto male Tomiyasu e al suo posto Sinisa ha buttato dentro Mbaye, poi ha richiamato Krejcì per far entrare Santander, sperando nella sua fisicità in area di rigore. Successiva­mente è stato Palomino ad accusare guai fisici ed è stato rilevato da Sutalo. Sia chiaro, non è che l’Atalanta abbia evidenziat­o una sicurezza infinita dalle parti di Gollini, ma ancora una volta Orsolini e Sansone hanno fatto troppo poco per diventare decisivi. Va detto che il Bologna non si è mai arreso e fino agli ultimi istanti ha cercato di riagguanta­re la Dea, e attenzione, il pareggio lo avrebbe anche meritato, ma non c’è stato niente da fare, Gollini ha salvato la sua porta, regalando all’Atalanta il secondo posto in classifica, in attesa del risultato dell’Inter.

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ta Is ad entur maxim quam, quassusda dolum resciunt eicata quia dolorpo reseque pora dolore non ressum, quas
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