Secondi ma non perdenti
Il secondo sarà anche il primo dei perdenti, ma tra la piazza d’onore e la quarta c’è comunque una bella differenza. Nessuna vera gloria è vero: su questo aspetto ha ragione Conte. Anche se, volendo insistere sul processo di crescita in corso, passare da quarti in classifica a vicecampioni darebbe concretezza ai progressi compiuti. Di ancora più concreto, però, c’è il mucchio di milioni in più che incasserebbe l’Inter arrivando alle spalle della Juventus. Ad oggi, la cifra non è quantificabile, perché ci sono ancora troppe variabili in gioco. Tuttavia, utilizzando come parametro la scorsa stagione, il Napoli, secondo in classifica, si portò a casa 19 milioni abbondanti, mentre proprio l’Inter, quarta, di fermò a poco più di 14. Si tratta, evidentemente, della fetta di diritti tv legata al piazzamento in campionato, che cambia di stagione in stagione. Ma i 5 milioni e rotti di differenza possono essere un parametro di riferimento. Peraltro, quel piazzamento andrà ad incidere anche sulle annate a venire, visto che sono previste quote anche per lo storico (5%) e per l’ultimo quinquennio (10%). Infine, ci sono i premi Champions, collegati al market-pool, che prevedono come parametro, oltre al percorso fatto nella competizione, anche il piazzamento nel proprio campionato (40, 30, 20 o 10%). Insomma, non si sbaglia a immaginare che tra secondo o quarto posto possano ballare non meno di una quindicina di milioni. Che, trasportati sul mercato, corrisponderebbero, ad esempio, al costo annuale di un Tonali, considerando un ammortamento di una decina di milioni e un ingaggio lordo di 5. E allora sarà il caso che pure Conte se ne faccia una ragione e capisca in fretta quanto è importante quel tesoretto, visto che si aspetta di avere un’Inter ancora più forre. Del resto, rientra tra i suoi doveri mettere la proprietà nelle migliori condizioni per essere accontentato. Anche perché, è notizia di ieri il lancio di un nuovo bond per 75 milioni di euro, dopo quello da 300 milioni collocato 3 anni fa. E ciò spiega anche perché nei giorni è stata cambiata l’agenzia di rating (da Standard & Poor’s a Fitch), che infatti ha alzato il profilo del club nerazzurro da B+ a BB-. Ad ogni modo, la mossa dell’Inter è dovuta dalla necessità di recuperare liquidità. E non dipende soltanto dalle conseguenze del Covid-19, ma anche dal risultato della trimestrale del 31 marzo, da cui sono emersi 30 milioni in meno nei ricavi e ben 70 milioni in più per i costi. Nel comunicato del club, peraltro, non viene escluso che per migliorare la situazione si debba cedere dei giocatori. Il dato positivo, però, è che Suning ha tramutato i suoi prestiti di 100 milioni in capitale, riducendo l’esposizione debitoria della società.