Sinisa esonerato, gol al Lecce al 94’ e il Bologna mandò Fenucci in B
MIHAJLOVIC SOSTITUITO DA PAPADOPULO UN MESE PRIMA Finale di stagione, sfida salvezza: la rete di Volpi condannò l’attuale a.d. rossoblù, allora in Salento
Quando il Bologna fece piangere e imprecare Claudio Fenucci, a quel tempo amministratore delegato del Lecce, che alla fine retrocesse in serie B (con Torino e Reggina). Allora come oggi era la giornata numero 36 del campionato, 17 maggio del 2009, l’anno in cui a un certo punto della stagione per certi versi si materializzò l’ombra lunga di Luciano Moggi, nel quale credeva fortissimamente Renzo Menarini. I rossoblù dovevano solo vincere per allontanarsi dal Torino e lo stesso risultato avrebbe dovuto fare la squadra allenata da Gigi De Canio per poter continuare a vedere una luce in fondo al tunnel. Era il Bologna di Giuseppe Papadopulo, che aveva sostituito proprio Sinisa Mihajlovic (che a sua volta aveva preso il posto di Daniele Arrigoni) dopo la pesante sconfitta del Dall’Ara, 1-4, contro il Siena. Nella squadra di quella domenica cominciata tra affanni e paure e finita tra abbracci e clamori il portiere è Antonioli, come difensori giocano Castellini, Moras e Terzi, in mezzo al campo trovano spazio Mingazzini, Volpi e Mutarelli, gli attaccanti sono Di Vaio, Osvaldo e Valiani. L’arbitro è Orsato.
VOLPI ALL’ULTIMO SECONDO. Passa in vantaggio il Lecce al minuto 30 del primo tempo con Tiribocchi, poi 7 minuti più tardi pareggia Di Vaio. In campo e sulle tribune il Bologna e Bologna vivono tra mille sofferenze, sapendo bene che una sconfitta avrebbe voluto dire retrocessione in serie B e già anche solo una mancata vittoria avrebbe fatto correre seri rischi ai rossoblù. Lo stesso Lecce si rende conto di giocarsi le ultimissime speranze di salvezza e non molla l’osso, Giacomazzi, Konan e lo stesso Tiribocchi tengono in apprensione il Bologna, e le ansie per i rossoblù crescono quando De Canio manda in campo anche Vives e Caserta. Fino al minuto '94, quando il Dall’Ara può esplodere di gioia. Una conclusione di Valiani viene deviata in calcio d’angolo, sono davvero gli ultimi attimi di una domenica estremamente intensa quando Di Vaio confeziona un assist al bacio per Volpi, tiro e Benussi è battuto, Bologna-Lecce 2-1. In campo succede il finimondo, Orsato ammonisce Volpi che sembra rincorso dal diavolo, tutti i rossoblù avvertono che questa è la vittoria che consente al Bologna di restare in serie A e di poter fare finalmente festa. Dopo che per mesi il popolo rossoblù ha temuto il tracollo, ecco la verità, perché quando cambi tre allenatori nella stessa annata spesso e malvolentieri finisci per sprofondare. Non dimenticando anche come a un certo punto nel governo di quel Bologna albergassero due anime, quella della presidente Francesca Menarini e del direttore sportivo Fabrizio Salvatori che erano molto legati anche a Sinisa e quella (appunto) del patron Renzo Menarini, che da un certo momento in poi aveva deciso di ascoltare solo quello che gli confidava Moggi.
FELICE ANCHE PER SINISA. «Quel minuto 94 del 17 maggio 2009 non lo dimenticherò mai, per tutti noi bolognesi era la fine di un incubo, anche per tutto quello che girava attorno sia alla squadra che alla società quella salvezza fu come vincere la Champions League», il pensiero dettato da Francesca Menarini 11 anni più tardi. «In panchina c’era Papadopulo, certo, bravo lui, ma la permanenza in serie A ricordo che volli dedicarla anche a Sinisa, che molto a malincuore a un certo punto fummo costretti a esonerare. E sottolineo quel molto». A proposito di Mihajlovic sentite l’aggiunta dell’ex presidentessa rossoblù. «Il Bologna è sempre da amare ma quello di Sinisa lo è ancora di più e da grande tifosa sono d’accordo con lui quando chiede una squadra più forte che possa puntare a giocare di nuovo in Europa. Perché dopo aver costruito un miracolo l’anno scorso e dopo averlo guidato alla grande quest’anno nonostante la sua malattia, ora merita che gli venga messo a disposizione un Bologna più competitivo. E me lo faccia dire, un Bologna più competitivo se lo merita anche Bologna».
Assist di Di Vaio che aveva segnato l’1-1 Il club dei Menarini spaccato per Moggi