Corriere dello Sport

SPADAFORA: STADI APERTI A SETTEMBRE

Il calcio ha bisogno della sua gente e le parole del ministro dello Sport rappresent­ano un importante passo avanti rispettand­o le nuove regole allo studio del Comitato tecnico scientific­o «Se la curva epidemiolo­gica lo consentirà si potrà tornare a vedere

- Di Francesca Fanelli

Si apre uno spiraglio, anzi la porta a dirla tutta. Finalmente viene da pensare, perché restituire lo spettacolo calcio al suo pubblico, sarebbe un giusto passo avanti verso la normalità. Normalità che - ovviamente - non potrà mai essere quella di una volta, per intenderci gli stadi pieni con cinquantam­ila o sessantami­la spettatori e i record di incasso, quelli non li avremo di certo. Non noi in Italia, ma anche nel resto d’Europa la tendenza è la stessa. Perché il virus continua a circolare e, benché lo faccia in modo più basso o leggero a seconda delle correnti di pensiero scientific­he, c’è: basta leggere i bollettini e registrare ogni giorno piccoli focolai che non preoccupan­o e che facilmente vengono circoscrit­ti.

Ad aprire la porta di venerdì mattina ci ha pensato il ministro Vincenzo Spadafora che tra riforma dello Sport e degli statuti e le norme rigide dei protocolli, ha a cuore il pallone e il suo futuro. Vanno lette e considerat­e così le sue parole a pochissime boe dalla fine di un campionato interrotto e poi ripreso come gran parte delle vicende della vita dopo la pandemia Covid. Diciamolo: non c’è ancora una decisione presa in tal senso e non riguarderà - salvo clamorosi colpi di scena - per esempio l’ultima di campionato per fare un regalo ai tifosi. Veniamo allo spiraglio, parole del ministro: «Se la curva epidemiolo­gica ce lo consentirà, a settembre si potrà tornare a vedere il pubblico negli stadi - ha detto al Gr1 - Ovviamente non riempiendo lo stadio come si faceva prima, ma anche rispettand­o tutta una serie di misure che sono allo studio in queste ore», ha spiegato.

E sul tavolo del Comitato tecnico-scientific­o c’è da tempo la possibilit­à della riapertura degli stadi e non solo (in ballo ci sono anche le scuole per dire). Comunque riapertura contingent­ata attraverso filtri e capienza ridotta degli impianti, con una vera e propria operazione di tracciamen­to molto simile a quello che già avviene ora ai Trecento (complessiv­i) che possono accedere negli stadi durante una partita, numeri precisi tra squadra di casa e ospite, tra tecnici e maestranze. Tutto schedato e tutto differenzi­ato. Prima entra uno, poi l’altro e da punti diversi. Stesso discorso per gli spettatori. Ed è questo il nodo più grande della riapertura al pubblico. Al di là del numero dei tifosi che dovrà diminuire perché dovranno essere distanziat­i e dovranno per esempio anche esultare in modo moderato, senza alzarsi o formare mini assembrame­nti, oltre questo è la movimentaz­ione da stadio che preoccupa. In pratica come si muovono le persone per recarsi allo stadio: con la metropolit­ana o gli autobus il rischio di formare gruppi medio-grandi è abbastanza realistico e di fatto viene ritenuto una criticità. Anche questa allo studio e di non facile soluzione, motivo per cui hanno rinviato per esempio al prossimo anno tutti i concerti che hanno come problema la massa di persone che arrivano, entrano e poi devono defluire tutte insieme. E non si può.

«A settembre tifosi di nuovo allo stadio», ha detto il ministro, senza mancare di sottolinea­re, naturalmen­te che ciò dovrà avvenire «nel rispetto delle necessarie precauzion­i». Da tempo Spadafora è al lavoro con la Federazion­e e la Lega per ridare anche solo parzialmen­te ai tifosi la possibilit­à di seguire le proprie squadre in presenza. I presidenti dei club, soprattutt­o quelli di Serie A, da mesi premono, non a caso al termine dell’ultima assemblea, la Lega aveva ribadito «la necessità di favorire al più presto, nel pieno rispetto delle condizioni di sicurezza, la riapertura parziale degli stadi al pubblico». Immaginiam­o quindi spettatori bonificati, controllat­i all’ingresso e distanziat­i, ma il calcio non vive di sole tribune, ci sono momenti difficili da codificare. Per fare un paragone - nonostante i tanti moniti al rispetto delle regole (mascherine) e del distanziam­ento - le scene di movida che popolano i nostri centri storici e tutti i santi weekend, danno una fotografia chiara di come gestire certe situazioni possa diventare complicato. Ma l’importante è riaprire la porta e Spadafora lo sa.

 ??  ?? Stadi pieni così molto probabilme­nte non ne vedremo Ma dopo le parole del ministro Spadafora rivedremo un po’ di spettatori negli impianti
Stadi pieni così molto probabilme­nte non ne vedremo Ma dopo le parole del ministro Spadafora rivedremo un po’ di spettatori negli impianti
 ?? ANSA ?? Il ministro dello Sport Spadafora e il presidente Figc Gabriele Gravina
ANSA Il ministro dello Sport Spadafora e il presidente Figc Gabriele Gravina

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy