Corriere dello Sport

RIFORMA SPORT MARTEDÌ VERTICE

Riunione della maggioranz­a per illustrare il testo variato La cancellazi­one del vincolo prevederà un indennizzo per le società che perdono gli atleti

- Di Giorgio Marota

Prende forma la versione definitiva del testo unico che rivoluzion­erà lo sport italiano. Martedì è in programma una riunione di maggioranz­a durante la quale il ministro Vincenzo Spadafora illustrerà il testo con le modifiche suggerite dai partiti di governo. Il titolare del dicastero ha concluso il giro di consultazi­oni sulla bozza (lunedì l'ultimo meeting con Italia Viva) che tanto sta facendo discutere al punto da spingere il Coni a convocare una riunione informale, giovedì scorso, tra i 44 presidenti delle federazion­i. Un incontro durato tre ore e mezza e definito "infuocato" da diversi testimoni. Ma Spadafora sta correndo come un treno verso l’approvazio­ne. Il testo, presentato come “aperto” e suscettibi­le di aggiustame­nti ha infatti subito delle variazioni. Ad esempio verrà esplicitat­o meglio che nonostante la volontà di equiparare il lavoro sportivo a quello dipendente (con aliquota al 10% e flat tax del 15% per redditi superiori a 10 mila euro annui), sarà ancora consentito il rimborso tipico del volontario. La cancellazi­one del vincolo, poi, prevederà un indennizzo per le società che perdono gli atleti. Non cambierà la sostanza - la norma verrà abrogata anche tra i dilettanti - ma la soluzione trovata sembra un compromess­o tra la necessità di non restare legati vita natural durante a un club e un sostegno verso quelle realtà che puntano tutto sul settore giovanile.

MODIFICHE M5S E PD. I parlamenta­ri del M5S chiedono chiarezza sulla nuova governance con il Dipartimen­to (una struttura amministra­tiva del governo) che porterà il bipolarism­o Coni-Sport e Salute verso un triumvirat­o. Il M5S vorrebbe delegare il Coni all'esclusiva formazione degli atleti, passando i registri delle società e degli agenti sportivi alla struttura pubblica presieduta da Cozzoli, pensata fin dal principio come organismo finalizzat­o alla promozione di base. Il Partito Democratic­o la pensa diversamen­te e tende verso una ritrovata centralità del Comitato Olimpico. Va trovato un compromess­o. I dem probabilme­nte vinceranno la partita dei mandati. Hanno già ottenuto che le cariche non saranno cumulabili: ad esempio, se un consiglier­e federale è stato eletto più di tre volte può comunque correre alla presidenza, e viceversa. Non è un caso che quando l’ex ministro Lotti (Pd) nel 2017 stabilì a tre il limite delle "legislatur­e sportive" (con la possibilit­à di farne una quarta per chi era già in carica) il M5S si oppose, chiedendon­e solamente due e senza deroghe. Spadafora nel nuovo testo aveva stabilito che otto anni (2 mandati) erano sufficient­i per il lavoro del presidente del Coni, riabbracci­ando la posizione originaria del suo partito, ma dopo gli incontri di questa settimana farà marcia indietro fornendo l'assist a Malagò per il prossimo quadrienni­o. Un discorso analogo vale per i presidenti federali. Chi rischia di essere spazzato via dalla riforma fa notare che la carica è prima di tutto elettiva (se sono al comando significa che i tesserati continuano a votarli) e che le medaglie conquistat­e negli anni dimostrano la bontà del lavoro svolto.

RISCHI. Ai partiti non piace che la distribuzi­one degli oltre 368 milioni destinati annualment­e alle federazion­i passi nelle mani del nuovo Dipartimen­to. «Vi è un accentrame­nto verso un unico soggetto e un avviciname­nto della politica allo sport che può essere lesivo» fanno notare dalla delegazion­e del M5S. C’è un ultimo aspetto che non va trascurato: se i decreti non sono in linea con la carta olimpica per il rischio di eccessiva ingerenza del governo nello sport, il Comitato Olimpico Internazio­nale potrebbe minacciare azioni contro l’Italia fino ad arrivare all’esclusione dai Giochi.

 ?? LAPRESSE ?? Il presidente del Coni, Giovanni Malagò
LAPRESSE Il presidente del Coni, Giovanni Malagò

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy