«SONO QUASI PERFETTO E VALE NON PARLA PIÙ»
La Moto2 è ricominciata nel segno di Luca, anche ieri il più veloce a Jerez. «Mio fratello si congratula e basta» Marini: «Devo solo migliorare in qualifica per partire più avanti»
Punta a calare il bis Luca Marini a Jerez, dove domenica scorsa ha vinto il gran premio della Moto2 e ieri ha concluso in testa le prove libere, disputate in orario di gara. Il fratello di Valentino Rossi, pilota dello Sky Racing Team VR46, è davvero in forma, ma nonostante questo inizio eccezionale continua a lavorare a testa bassa, ammettendo: «Ho già quasi dimenticato la vittoria. Si è già tornati in pista e quello che ho fatto domenica quasi non conta più».
La prima gara post Coronavirus porta il suo nome, com’è andata? «Direi molto bene. Innanzitutto è stato bello tornare in moto, ci voleva ed è stato bello ripartire forte, con buone sensazioni. Ho usato la stessa base del Qatar, ciò significa che è buona per tutto il campionato. Potrebbe essere un po’ una chiave per essere veloci ovunque».
Si aspettava di dominare? «Puntavo molto a vincere e mi ero preparato per questo. Sono riuscito a fare una grandissima gara, costante, bella. Sinceramente non mi aspettavo Nagashima così vicino, ma l’ho controllato».
Che significato ha questa vittoria?
«È stata la dimostrazione che in questo periodo di pausa ho svolto il lavoro in modo corretto. Sono tornato subito in forma. Mi sento anche meglio rispetto a come ero in Qatar».
Che sensazione è stata vincere di nuovo?
«Ogni vittoria è diversa, ma questa è arrivata per aver lavorato bene durante quei lunghi mesi, i sacrifici sono stati ripagati e questa è davvero la cosa che mi ha reso più felice».
Valentino è venuto a complimentarsi al parco chiuso, cosa le ha detto?
«Si è congratulato e dopo abbiamo guardato insieme la gara. Aveva poco da dire, sono stato bravo, quasi perfetto. Magari c’è un po’ da lavorare sulla qualifica, se si parte in prima fila è meglio».
La sua dedica è stata speciale, alle persone che sono state coinvolte dal Coronavirus. «Conosco persone che hanno avuto a che fare con questa malattia, quindi so quello che si passa, quello che hanno provato. Secondo me era giusto fare questa dedica, ma il messaggio che vorrei mandare è quello di non mollare adesso. Ho notato che già molta gente si è dimenticata di quello che è successo, ma bisogna continuare a stare attenti, perché se in autunno o in inverno ricomincia, sarebbe un grandissimo problema».
A proposito di questo, com’è il paddock?
«Vuoto. Senza tutte le persone e i tifosi è forse più serio ed è tutto un po’ più facile per noi piloti, che ci possiamo spostare tranquillamente, anche a piedi, e facciamo le cose con più calma. Ma è triste non vedere la gente sugli spalti: da questo punto di vista non ci sono lati positivi».
E questo l’avrà percepito anche nel giro d’onore.
«Di solito è una delle cose più belle da fare dopo aver vinto: salutare il pubblico, prendersi gli applausi, sentire il calore della gente. È veramente molto emozionante. Questa volta invece ho fatto il giro velocemente per arrivare al parco chiuso dove sapevo che avrei trovato i meccanici e i ragazzi del team per festeggiare, persone che hanno fatto anche loro sacrifici per raggiungere questo risultato».
Come si sente in vista della seconda gara in serie?
«Molto bene, ma sarà molto più difficile. Il livello sarà ancora più alto. Tutti, me compreso, sappiamo dove migliorare. Mi aspetto che saremo molto più vicini, che sarà una gara giocata sui decimi e millesimi, il passo sarà più ravvicinato. E sarà più difficile anche la qualifica, però bisogna cercare sempre di partire davanti».
«Provo a rivincere ma il successo di domenica non conta più: dimenticato»
Dopo questo successo vede la stagione in maniera diversa? «No, concentrarsi gara per gara è il modo migliore per affrontare questo campionato particolare. Gli avversari questa domenica saranno più agguerriti».
«Triste il giro d’onore senza tifosi: va fatto veloce per ritrovare la gente al paddock»