Pjanic confessa «Quanto è dura andare via»
TORINO - L’ha cercato, l’ha voluto, l’ha festeggiato, saltando e ballando negli spogliatoi con i compagni e con l’immancabile diretta sui social. E’ uno scudetto particolare per Miralem Pjanic, che ha vinto il titolo ormai da ex juventino. E’ infatti già stato ceduto al Barcellona, nell’ambito dello scambio con Arthur, allestito più per ragioni di bilancio che tecniche. E dopo quattro anni di vittorie e altrettanti tricolori, adesso un po’ di tristezza vela l’umore del bosniaco, prossimo all’addio. «Sarà dura lasciare questo gruppo, questa squadra, la tifoseria, questo club: sarà veramente dura. Ho sempre portato tutto a casa e rimarrete per sempre nel mio cuore» è il messaggio che ha affidato ai suoi profili nella notte della gioia tricolore. C’è stato tanto di Pjanic dal 2016 in poi, nei successi della Juve e lui ha rivendicato con orgoglio le vittorie. Parlando via Instagram con l’amico ed ex compagno di squadra, Medhi Benatia, ha sottolineato: «Ogni anno la stessa storia, parlano parlano ma alla fine portiamo a casa lo scudetto». E ancora: «C'è chi scrive la storia e chi la legge e la rilegge…». Le ultime due stagioni sono state un po’ a corrente alternata per Pjanic, ma il suo apporto di classe e qualità è stato comunque fondamentale. Con Sarri avrebbe dovuto essere «l’uomo da 150 palloni a partita» ma non ha mai toccato questa vetta ideale posta dal tecnico, con cui il rapporto è stato di alti e bassi. MIRINO LIONE. Ora Mire vuole chiudere al meglio e, dopo lo scudetto, punta al sogno Champions League. C’è da compiere l’impresa sul Lione per rimontare lo 0-1 dell’andata e guadagnarsi la fase finale di Lisbona. Pjanic punta ad essere protagonista e, dopo due panchine consecutive con Lazio e Udinese, è tornato titolare con la Samp. La prova offerta lascia ben sperare. Un assist per il gol di Ronaldo - tre in tutto nelle ultime due da titolare - e una presenza in regìa come non si vedeva da tempo.