Corriere dello Sport

A LEZIONE DA GATTUSO CUORE E TESTA DA BARÇA

Il tecnico chiede risposte e spera di recuperare Manolas per l’8 agosto Stasera l’Inter a San Siro e domenica la Lazio: ultimi due esami per il Camp Nou. Vietati cali di tensione

- Di Fabio Mandarini

Road to Barcellona. Sì: perché scorrendo il calendario si legge Inter-Napoli - oggi, penultima giornata di campionato -, ma tutto sommato lo sguardo è già rivolto al Barça. Al ritorno degli ottavi di Champions in programma tra undici giorni: un chiodo fisso nella testa di tutti che Gattuso, per nulla soddisfatt­o di quanto sta accadendo sin dalla trasferta di Bergamo, sta provando a martellare per benino a furia di autocritic­he. «In questo momento la città non ci aiuta: ci sono belle isole, il sole, tante barche...», testuale. Eppure i suoi occhi guardano soltanto il Puerto Olimpico e la Rambla, anzi il Camp Nou e Messi: e non si può mica navigare a vista, per carità, si rischia l’imbarcata. Appunto: Rino lo sa, perfettame­nte, tanto che già oggi a Milano, casa sua, pretende di vedere un’altra squadra. Un altro Napoli: a disposizio­ne, del resto, ci sono appena due prove prima della sfida con i Grandi di Spagna: l’Inter in trasferta e poi la Lazio al San Paolo, domenica. Due esami, si dice così, prima della discussion­e della tesi. Vamos: è davvero il caso di dirlo.

FAME DI COPPA. E allora, luci a San Siro: «Perché a tratti abbiamo spento la luce, è un dato di fatto». Gattuso, come sempre estremamen­te sincero, ha detto quello e anche questo dopo la partita con il Sassuolo. E poi altro: «Forse il calo è colpa mia, ma la verità è pure un’altra: qui si sta troppo bene e dopo la finale di Coppa Italia si è un po’ abbassata la tensione». Fisiologic­o e anche umano, certo, ma ora è arrivato il momento di rialzarla e di riaccender­e quel fuoco che ha permesso al Napoli di bruciare proprio l’Inter in semifinale, poi la Juve e dunque di conquistar­e il trofeo. Sì, in vista della Champions è necessario ritrovare lo spirito delle notti di Coppa: tutto sommato si sta bene anche a Barcellona, basta chiedere a Messi e compagni. O forse è meglio giocare e basta.

KOSTAS KO. Per quel che riguarda la partita di oggi, il primo passo utile a spiegare al mondo che gli azzurri non sono mica andati in vacanza, Rino va verso l’ennesimo turnover obbligato consideran­do la collezione di impegni in serie: sei, quelli preventiva­ti. A cominciare dal portiere: Meret al posto di Ospina, come da copione. E ancora: Hysaj a destra e non Di Lorenzo, giusto per prendere fiato, con Mario Rui di nuovo a sinistra. Al centro: Koulibaly e Maksimovic, scelte obbligate consideran­do l’infortunio di Manolas. Sì: con il Sassuolo, Kostas il greco ha rimediato l’infrazione della quarta e della quinta costola, il secondo infortunio del genere della stagione, e dunque resterà a Napoli a curarsi. Tempi di recupero? Bisogna valutare, anche se Barcellona non sembra a rischio: la prima volta giocò con la Roma dopo tredici giorni, ed era più grave, e ciò significa che dipenderà dal dolore e dal grado di sopportazi­one. La formazione, dicevamo: a centrocamp­o spazio a Zielinski, Demme ed Elmas, e in attacco via con il tridente Politano (l’ex), Milik (al posto dello squalifica­to Mertens) e Insigne.

C’è Maksimovic accanto a Koulibaly Demme in regia Politano sulla fascia

 ??  ?? Kalidou Koulibaly, 29 anni, senegalese, 6 stagioni nel Napoli, 243 partite e 10 gol, ha un contratto fino al 2023
Kalidou Koulibaly, 29 anni, senegalese, 6 stagioni nel Napoli, 243 partite e 10 gol, ha un contratto fino al 2023
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