ATALANTA, ATTACCO AL SECONDO POSTO
L’opportunità contro il Parma: l’Inter di Conte impegnata è con il Napoli La squadra di Gasperini oggi può tentare il sorpasso e giocarsi la sfida diretta con i milanesi nell’ultima di campionato in casa
Sono nove anni che in Italia il secondo posto vale quanto il primo. Nove anni dalla firma (ideale) di sottomissione alla Juventus, che fa un campionato diverso, ha una mentalità diversa, una struttura diversa, un fatturato diverso perché diversa è la sua posizione. Pensiamoci adesso, che stiamo ancora vivendo una stagione dannata per quello che è accaduto al pianeta: se nessuna squadra italiana dalle maglie non bianconere acquisterà Messi, Mbappé, Neymar o Lewandowski, se Dybala e Ronaldo resteranno dove sono, chi porterà via il decimo scudetto consecutivo alla Juventus? Se nessuno c’è riuscito nemmeno nell’anno in cui la Juve ha eguagliato (già alla 36ª giornata) il record di sconfitte (5) delle ultime nove stagioni, come sarà possibile strapparglielo dal petto? Occorre il miracolo, l’anno d’oro e irripetibile di una concorrente, ma sono nove anni di fila che non càpita.
Non è questione di accontentarsi, ma di restare nel campo della realtà. Per questo viviamo con interesse anche la corsa per il secondo posto, quest’anno arricchita dalla presenza di due squadre che hanno incantato sul piano del gioco, ben più godibile di quello dei perenni campioni d’Italia. Una delle due, la Lazio, si è persa in mezzo alla pandemia. Pensavamo tutti a un girone di ritorno scintillante, con un testa a testa con la Juve. Invece si è sciolta subito, il giorno della ripresa, proprio sul campo dell’altra squadra che ha entusiasmato e impressionato per la bellezza del suo gioco, l’Atalanta.
Oggi si giocano due partite forse decisive per il secondo posto (che solo per l’Inter, per la sua storia e per i suoi massicci investimenti economici compreso quello per il suo allenatore può essere considerato il primo posto dei perdenti), a Parma ci sarà l’Atalanta, mentre l’Inter aspetta il Napoli a San Siro. L’Inter ha un punto in più di Atalanta e Lazio, ma anche i 180 minuti più complicati visto che dopo il Napoli chiuderà il campionato proprio a Bergamo, nella casa della squadra più bella, più continua, più esaltante della stagione. Gasperini l’ha sistemata dopo un avvìo strano più che incerto, con accenni di calcio spettacolo alternati a sbandate. E’ mancata in quel periodo la sintonia fra il campionato e la Champions, è mancata l’abitudine prima dell’esplosione. Oggi gli interisti si lamentano per le occasioni perse, ma allora che dovrebbero dire gli atalantini? A parte il 2-2 dell’ultima sfida con la Juventus (vittoria buttata sappiamo come), c’è perfino una sconfitta in casa con la Spal e un altro 2-2 col Genoa sempre a Bergamo.
Dovremmo essere grati all’Atalanta per la stagione che ha fatto e che continuerà a fare. E’ la squadra italiana più avanti in Champions, ha sventrato il Valencia e ora perfino il ricchissimo Psg lo teme. Juve e Napoli ai quarti devono ancora arrivare. E’ una grande squadra che ha tracciato una nuova via nel nostro campionato. Il suo merito straordinario è stato quello di trasformare la periferia in centro. Finora nel calcio italiano le vere novità nascevano e si sviluppavano in province lontane dal potere calcistico, dal Varese di Fascetti al Vicenza di Guidolin, dal Foggia di Zeman al Chievo di Delneri fino all’Empoli di Sarri, nessuna poteva infastidire le grandi, nessuna ne aveva la forza economica. La loro bellezza era anche il loro limite, potevano accontentarsi dello spettacolo. Gasperini ha portato l’Atalanta in un’altra dimensione, la bellezza non più fine a se stessa ma applicata, o meglio, abbinata al risultato. L’anno scorso Gasperini ha vinto la Panchina d’Oro. A chi la daranno i suoi colleghi il prossimo anno?
Gasperini ha portato la squadra su altre dimensioni: bellezza applicata al risultato