VIOLA, NO AL RICORSO «MA RISPETTATECI»
Dopo la direzione di Chiffi all’Olimpico e i due rigori alla Roma La Fiorentina sceglie di spostare la battaglia sul piano istituzionale, avrà un ruolo decisivo per arrivare a definire norme certe e uniformi
La Fiorentina non ci sta, ma la battaglia adesso si sposta tutta sul piano istituzionale. Non ci sarà alcun ricorso da parte dei viola per quanto accaduto domenica sera all’Olimpico, per la deviazione dell’arbitro sul colpo di testa di Spinazzola diventato una sorta di….assist per Carles Perez, ma ora più che mai servono regole chiare. La conferma è arrivata nel tardo pomeriggio attraverso una nota: «Non si procederà: il club ritiene preventivamente nulla la possibilità di ottenere qualsiasi tipo di successo». La società del patron Commisso alza sì bandiera bianca, ma la scelta fatta è motivata. Perché nelle regole attuali, comprese quelle del protocollo VAR, c’è una «forte preponderanza dell’assoluta discrezionalità dell’arbitro su determinate situazioni. Nel caso della gara in oggetto, tutto ciò si è tradotto anche nella scelta del direttore di gara di non ricorrere alla tecnologia, che avrebbe potuto correggere quello che è stato ritenuto unanimemente un errore di valutazione sulla dinamica di gioco». In definitiva, sarebbe come scontrarsi contro i mulini a vento: per questo, per evitare nuove delusioni bisogna cambiare il focus dell’interesse, modificando le norme.
REGOLE CHIARE E UNIFORMI. Ed è qui che il ruolo della Fiorentina punta a farsi decisivo, soprattutto per il futuro, «affinché il dialogo tra i vari soggetti del mondo del calcio porti presto a regole più chiare e uniformi, così da ridurre il più possibile i margini di errore». A ridosso della fine del match, a caldo, era stato il patron Rocco Commisso, furibondo, a tuonare: «Ci prendono in giro aveva detto -. Ci spieghino perché ancora una volta non è stato applicato il regolamento». Il dg Barone si era subito fatto sentire con il palazzo del calcio, ma è adesso che deve essere portata avanti la battaglia più importante, affinché episodi simili non debbano più ripetersi. Nè contro la Fiorentina, ma soprattutto non contro il calcio italiano. E i viola sono pronti a diventarne promotori.
LA MULTA A PRADE’. Per altro, oltre al danno, con gli esiti del giudice sportivo, si è aggiunta anche la beffa. Perché Daniele Pradè ha rimediato pure un’ammenda da 5 mila euro, per aver contestato, «direttamente dal terreno di gioco e con veemenza» la decisione di Chiffi, fischietto che ieri, in città, tutti hanno ricordato essere stato protagonista, con Mazzoleni di tre episodi controversi del post lockdown (contro Lazio, Verona e, appunto, Roma. Oltre una decina, invece, quelli dall’inizio della stagione che alimentano il dossier dei torti arbitrali subìti).
PAROLA DI CAPITANO. Pure la squadra si è schierata, di netto, con il suo presidente. German Pezzella, il capitano viola, nel viaggio di ritorno dalla capitale, su Instagram non ci ha girato intorno: «Rispetto», ha scritto, seguito a ruota da Milenkovic - «Ci è stato tolto qualcosa, peccato» - e Kouame: «Perdere fa sempre male, così ancora di più». A guardare avanti è invece l’immarcescibile Franck Ribery, che ai suoi followers ha lasciato un messaggio ben preciso: «Mai fermarsi». E’ questa la missione della Fiorentina, per un calcio capace di garantire parità di diritti a tutti.
FIRENZE - Le (inattese) beghe per realizzare il centro sportivo, gli ostacoli (per in momento insormontabili) per costruire il nuovo stadio, e come se non bastasse arriva anche una serie di decisioni penalizzanti nei confronti della Fiorentina da parte degli arbitri: insomma, Rocco Commisso e la sua pazienza sono messi decisamente a dura prova e le recenti prese di posizione in tutti i campi stanno lì a testimoniarlo. Di sicuro, il patron italo americano può contare su Firenze e i tifosi fiorentini schierati compatti al proprio fianco. «I bastoni tra le ruote - afferma Filippo Pucci, presidente del Centro di Coordinamento Viola Club glieli stanno mettendo in tutti i modi soprattutto per quello che riguarda gli interventi strutturali, mentre gli arbitri fanno parte del gioco e al di là dei singoli episodi non vedo elementi tali per cui preoccuparsi più di tanto sotto questo aspetto. Mi auguro, piuttosto, che tutto questo che sta accandendo rafforzi la sua voglia di costruire una grande Fiorentina in futuro». A Pucci, fa eco Federico De Sinopoli, presidente dell'Associazione Tifosi Fiorentini che sottolineaa soprattutto un aspetto. «Di sicuro Commisso non è contento, però noi non lo conosciamo bene, quindi non abbiamo cognizione del suo livello di sopportazione: purtroppo paga il fatto di non essere in Italia e di non poter venire qua. Un conto è vedersi di persona, un altro sentirsi semplicemente per telefono. Così è tutto un po’ filtrato. Quanto agli arbitri, - prosegue De Sinopoli - è una storia che ha ribadito più volte, ma questa cosa si “combatte” soprattutto con i risultati che sono in parte pertinenti a come ti muovi. Sul resto, cioè stadio e centro sportivo, dobbiamo mi devo affidare a quello che dice la Fiorentina: gli aspetti tecnici appartengono appunto ai tecnici».
E anche la squadra si è schierata con il presidente: l’urlo di capitan Pezzella