Milenkovic, leader o tesoretto?
IL DIFENSORE SERBO NEL MIRINO DI MILAN, NAPOLI E UNITED
E fanno 4 con quello dell’Olimpico. Quattro come i gol segnati da Nikola Milenkovic. Che se fosse un attaccante diresti che il suo contributo non è un granché, se fosse un centrocampista che si comincia a ragionare, e invece siccome è un difensore quattro gol rappresentano un valore aggiunto ormai ampiamente riconosciuto che si arricchisce quasi settimanalmente di nuove conferme. Sì, il giovane difensore serbo (23 anni da compiere, mai dimenticarlo) è quello che si definisce un leader silenzioso di questa Fiorentina.
CONSACRAZIONE. Merito delle sue qualità in campo e fuori. In campo sono sotto gli occhi di tutti, ma vale la pena di sottolinearle, perché difensori che coprono, che marcano come si marcava una volta, che sanno adattarsi in ruoli solo apparentemente simili (da centrale nella linea a quattro o sul centro-destra nella difesa a tre, Milenkovic dove lo metti sta) con ottimi risultati, che hanno rendimento costante, se ne trovano pochi: l’ex Partizan è tutto questo, garantisce tutto questo. Lo dicono i numeri: 94 sono le partite complessive disputate finora con la maglia viola in un crescendo che è iniziato il 22 dicembre 2017, giorno del debutto a Cagliari dopo un girone d’andata di naturale apprendistato, ma da allora al mutare degli allenatori in panchina è rimasta invariata la sua essenzialità alla causa comune. Così, le 16 presenze in Serie A della prima stagione sono diventate 34 nella seconda e 35 in quella attuale, in cui - Coppa Italia compresa - ha saltato soltanto la trasferta di Torino contro la Juventus per un turno di squalifica al tetto raggiunto di ammonizioni. Fuori dal campo è noto che nello spogliatoio abbia un peso specifico preciso e in più è solito usare i social per dare forza al senso di appartenenza, suo e del gruppo.
FUTURO. Insomma, uno così ha estimatori sparsi. A Firenze e tra i tifosi viola di sicuro, ma anche altrove. E difatti non è un caso che il suo nome sia gettonato in Italia (Milan e Napoli lo seguono da tempo) e all’estero (l’innamoramento del Manchester United è di vecchia data e a gennaio 2019 c’è stato più di un contatto), ma la Fiorentina ovviamente se l’è tenuto e se lo tiene stretto ben sapendo di avere già in casa una delle colonne della squadra che sarà. Ma il futuro va comunque prima pianificato e poi scritto, e allora nelle prossime settimane i dirigenti viola si incontreranno con l’entourage di Milenkovic per delineare bene i contorni di questo futuro che il diretto interessato ha spesso immaginato a tinte viola. Per capire se e come continuare insieme, soprattutto rinnovando un contratto che scade a giugno 2022. Praticamente domani nel calcio.