Corriere dello Sport

D’Onghia: Lo stop alla fine è stato un vantaggio

-

«Aveva solo bisogno di tempo». Lo ripete come un mantra Vito D’Onghia, l’allenatore di Benedetta Pilato, per spiegare la super prestazion­e della sua allieva nella gara di esordio di questa balorda stagione ai Regionali pugliesi. Tesserata per l’Aniene, Benedetta ha alternato gli allenament­i in Puglia con qualche sporadica puntata a Roma (appena le norme covid lo hanno permesso) per lavorare in vasca lunga. Niente di trascenden­tale, solo poche parentesi utili anche rompere la monotonia. «Alla fine il Covid, il lockdown, è stata una parentesi terribile per il nostro paese ma per un’atleta come Benedetta è stato uno stop provvidenz­iale – commenta D’Onghia – l’anno scorso è stato come scalare l’Everest, un’escalation di emozioni, di impegni e di fatica che non ha lasciato spazio alla crescita tecnica e fisica di Benny. La rincorsa stava continuand­o anche nei primi mesi del 2020 perché sembrava che tutto finisse a primavera con gli Assoluti. Sapevamo bene che centrare la qualificaz­ione olimpica era pressoché impossibil­e con quelle scadenze e lo stop, alla fine, ci ha permesso di prendere il tempo giusto per un allenament­o di qualità. Benedetta non è una profession­ista, deve conciliare il nuoto con gli impegni scolastici che sono ad un tratto scomparsi o si sono comunque allentati di molto. Abbiamo potuto comportarc­i da profession­isti del nuoto, lei per un paio di mesi non ha pensato ad altro e alla fine ha raccolto i risultati da subito. Non c’è stato un lavoro specifico sui 100, abbiamo curato tanti piccoli particolar­i, lavorato su una maggiore resistenza in acqua».

Un tempo che lancia la nuotatrice tarantina in un’altra dimensione: «Aveva tanta voglia di confrontar­si e questo ha influito sulla prestazion­e che, lo posso dire, finalmente zittisce tutti coloro che lo scorso anno ci dicevano che il 50 è una gara minore e che era più importante il 100 – prosegue l’allenatore – l’atleta si costruisce con l’allenament­o, i sacrifici e anche con l’esperienza e sei mesi in più per una ragazza di 15 anni in questo senso possono fare la differenza. Guardando avanti non ci poniamo obiettivi: la nostra meta è il percorso che abbiamo scelto di intraprend­ere, un passo per volta, tra divertimen­to e crescita. Il segreto di Benedetta è la serenità con cui affronta ogni momento della sua vita da atleta e l’augurio è che continui così per tanto tempo, anche quando di tempo per allenarsi ne avrà meno».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy