Alex ancora sotto i ferri È il quarto intervento
Zanardi trattato per «complicanze del trauma cranico» Operato al San Raffaele con «una delicata procedura neurochirurgica». Le condizioni si sono stabilizzate
Alex Zanardi è stato operato ancora una volta, la quarta dopo il grave incidente dello scorso 19 giugno, occorso tra Pienza e San Quirico d’Orcia, nel Senese, mentre stava partecipando alla staffetta benefica post Covid organizzata da Obiettivo3. Sabato scorso, 24 ore dopo il suo trasferimento all’Ospedale San Raffaele di Milano dal centro d’eccellenza di neuro-riabilitazione Villa Beretta a Costa Masnaga (Lecco), il campione paralimpico è tornato in sala operatoria.
COMPLICANZE TARDIVE. A comunicarlo, ieri pomeriggio, è stato lo stesso nosocomio lombardo. «Il giorno successivo al ricovero presso la terapia intensiva neurochirurgica diretta dal professor Luigi Beretta - come riportato dalla nota diffusa - il paziente è stato sottoposto ad una delicata procedura neurochirurgica eseguita dal professor Pietro Mortini, direttore dell’Unità Operativa di Neurochirurgia, per il trattamento di alcune complicanze tardive dovute al trauma cranico primitivo».
CONDIZIONI STABILI. Adesso le condizioni di Zanardi sono tornate stazionarie: «Gli accertamenti clinici e radiologici, al momento, confermano il buon esito delle cure e le attuali condizioni cliniche del paziente, ricoverato tutt’ora in Terapia Intensiva Neurochirurgica, appaiono stabili». Comunque, un piccolo passo in avanti, dopo che erano state proprio le condizioni di instabilità del campione a suggerire l’ospedalizzazione nell’istituto scientifico universitario milanese.
Di certo, l’affetto con cui il mondo intero è attento a seguire la battaglia dell’iron-man bolognese non è mutato. Anche ieri, tra gli hashtag più cliccati su Twitter c’era il suo, #AlexZanardi, tema tra i più chiacchierati. Notizie delle sue condizioni sono arrivate in Brasile, Messico, Argentina, e pure in Europa hanno tradotto la nota dell’ospedale in ogni lingua, dalla Grecia alla Polonia, fino a spingersi in Russia e in Asia. In questa battaglia, Alex non è solo: siamo tutti suoi fratelli.
TRE INTERVENTI A SIENA. I precedenti tre interventi chirurgici erano stati approntati al policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena. Il primo, a poca distanza dall’impatto contro l’autotreno (19 giugno) che gli ha provocato il “fracasso facciale”, si era reso necessario in condizioni d’urgenza: da allora Zanardi era stato tenuto in coma farmacologico, intubato e ventilato artificialmente. Dieci giorni dopo, una Tac suggerì una nuova operazione, sempre alla testa, mentre il terzo intervento coinvolse i chirurghi del maxillo facciale, per la ricostruzione cranio-facciale e la stabilizzazione delle zone interessate dal trauma riportato.
Il 21 luglio, poco più d’un mese dopo l’impatto, terminato il programma di progressiva riduzione della sedo-analgesia e complice un quadro di stabilità generale, anche a livello neurologico, Alex Zanardi era stato trasferito in ambulanza nella clinica del Lecchese. Adesso lotta nella palazzina B del San Raffaele di Milano.