Zaki, doccia fredda: altri 45 giorni dentro e ancora senza visite (dal 9 marzo)
IL CAIRO - E’ stata rinnovata di altri 45 giorni la custodia cautelare di Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna da oltre cinque mesi in carcere in Egitto per propaganda sovversiva. Il prolungamento inizia dal 12 luglio e dovrebbe terminare nell’ultima settimana di agosto, lo ha chiarito una sua legale, Hoda Nasrallah: «45 giorni dalla fine dell’ultima proroga. Non si sa la data della prossima udienza. E’ un gioco giuridico». La decisione è stata presa da una “corte d’assise”, si è limitata ad aggiungere la legale in un messaggio. Un altro degli avvocati dello studente, Walid Hassan, nonostante le aspettative circa una sua liberazione, ha detto che il prolungamento era prevedibile visto che l’udienza di ieri era stata “eccezionale” ed era avvenuta senza il coinvolgimento dell’intero collegio di difesa. I dieci possibili rinnovi della custodia cautelare in Egitto sono di 15 giorni e vengono ordinati dalla sola Procura. Per questi prolungamenti di un mese e mezzo serve invece l’autorizzazione di un giudice. Fra le accuse a carico di Zaki, basate peraltro solo su un controverso account Facebook, vi sono “diffusione di notizie false”, “incitamento alla protesta” e “istigazione alla violenza e ai crimini terroristici”.
VISITE. Patrick Zaki potrebbe ricevere una nuova visita dei parenti dopo un’imminente festività islamica, ma l’emergenza coronavirus rende impossibile precisare una data. «Forse dopo l’Eid», ha detto una fonte. L’ultima che il bolognese ha visto la famiglia, risale al 9 marzo, il giorno prima che venisse proibito l’ingresso dei parenti nelle carceri egiziane a causa del Covid. Il riferimento è all’ “Eid al-Adha”, la festa del sacrificio che inizia giovedì sera e finisce al tramonto di lunedì. I contagi da coronavirus in Egitto stanno calando e sono appena tornati ai livelli del 15 maggio. «La madre va tutti i sabati alla prigione per portagli alimenti e disinfettante ma non lo vede», ha riferito la fonte aggiungendo che «i responsabili» del carcere di Tora al Cairo «le hanno detto che le visite saranno autorizzate dopo la festa ma non hanno precisato altro».
AMNESTY INTERNATIONAL. «Domenica era stata una sorpresa e ieri una pessima sorpresa. Nessuno aveva particolare ottimismo, però il fatto che fosse accaduta una cosa imprevista faceva sperare in un esito diverso, così Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia ha commentato l’esito dell’udienza del Tribunale del Cairo sul caso di Patrick George Zaki. Domenica per la prima volta da inizio marzo Patrick era comparso di persona davanti ai giudici.
La visita regale
La regina Letizia col re Felipe di Spagna stanno visitando diverse città del Paese per rendersi conto delle differenze sociali ed economiche emerse in seguio al coronavirus e al pesante lockdown. Qui la Regina è in Navarra, regione a nord della Spagna