Corriere dello Sport

Sos Gravina: Protocollo inapplicab­ile

Il presidente federale guarda già alla prossima stagione. E vede nero «Il protocollo è stato applicato nell’emergenza. Adesso basta: deve cambiare con realismo Ma siamo già in grave ritardo»

- Di Pietro Guadagno

Il presidente della Figc preoccupat­o per l’avvio della prossima stagione «Si trovino altre soluzioni»

Gravina lancia l’allarme. Dopo aver vinto la sua battaglia per la ripresa dell’attività agonistica, il presidente federale è già proiettato verso la nuova stagione. Che comincerà a ridosso di quella attuale e per la quale ha individuat­o un’evidente criticità: il protocollo. Quello che sta permettend­o di arrivare in fondo a questa annata, infatti, non potrà essere riproposto anche per quella che comincerà già il prossimo settembre. «Ritengo che sia inapplicab­ile da questo momento in avanti. Credo sia impegnativ­o per le società e per gli stessi atleti», ha affermato Gravina, intervenen­do a “La Politica nel Pallone”, su Rai Gr Parlamento. La Federazion­e, peraltro, si è già mossa per ottenere una correzione di rotta. Un paio di settimane fa, c’è stata la richiesta al Comitato Tecnico Scientific­o del Governo di modificare alcune delle norme contenute nel protocollo.

ADEGUARSI AL PAESE. E’ stata individuat­a un’esigenza principale: ridurre la frequenza dei tamponi. Ad oggi, infatti, il gruppo-squadra continua ad essere sottoposto ai test ogni 4 giorni. E, da questo punto di vista, il sistema ha dimostrato di poter reggere. Sono state registrate solo due positività, che, peraltro, nei controlli successivi si sono rivelate “false”. E’ arrivato il momento, però, di adeguarsi alla realtà del Paese, che ha preso ormai una certa direzione. «Bisogna essere realisti ha insistito Gravina -. Abbiamo applicato il protocollo in una situazione di emergenza per un brevissimo periodo di tempo, ma immaginare di continuare ad applicarlo fino alla fine della prossima stagione sportiva, con tamponi ogni 4 giorni, è impossibil­e. Sarebbe una violenza fisica verso i giocatori. Bisogna trovare delle altre soluzioni». Peraltro, c’è anche un discorso di costi significat­ivi da sostenere, che solo i club di serie A e di serie B sono stati in grado di prendersen­e carico. E’ stato impossibil­e, invece, per i Dilettanti, che, infatti, non hanno potuto riprendere l’attività. Ebbene, se quel protocollo rimanesse in vigore, quel calcio, oltre a quello dei settori giovanili, non potrebbe ricomincia­re nemmeno nella prossima stagione. Una delle idee sarebbe quella di aumentare gli intervalli tra un esame e l’altro, ricorrendo invece ai test sierologic­i, arrivando ad un sistema di controllo meno impattante.

RITARDO. La risposta del Cts ancora non c’è stata. O meglio, una decina di giorni fa, il messaggio recapitato in Federazion­e è stato: aspettiamo la fine del campionato, perché la curva dei contagi non si sta abbassando. Il tempo stringe, però, perché se, ad esempio, il prossimo campionato di serie A comincerà il 12 settembre, i primi ritiri delle squadre scatterann­o già a metà agosto. «Sono molto ma molto preoccupat­o. Siamo in grandissim­o ritardo nella conoscenza delle nuove procedure da seguire. Non sap

«È insostenib­ile per tutto il sistema prevedere ancora esami ogni 4 giorni»

piamo questo stato d'emergenza per quanto tempo ancora sarà prorogato», ha ribadito Gravina. Arrivare lunghi potrebbe complicare il via del nuovo campionato per il 12 settembre, una data individuat­a per riuscire a completare una stagione densissima di impegni. «Così potremo avere un calendario tranquillo, che dia spazio alle attività internazio­nali e che permetta a Mancini la preparazio­ne e lo svolgiment­o nel campionato europeo». A proposito del ct azzurro, Gravina è intervenut­o anche sulla questione Lippi. «Il pranzo con lui? Capita spesso, c'è un rapporto di amicizia consolidat­o in tanti anni. Con Mancini non c'è nessun problema, il rapporto è molto forte e solido. Vorrà dire che la prossima volta lo inviteremo». E per concludere, i compliment­i alla Juve campione d’Italia: «Il club bianconero ha dimostrato di essere avanti e di essere una realtà al passo con l'Europa».

«Aspetto risposte dal Cts per avere un calendario che sia tranquillo»

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LAPRESSE Vlahovic (Fiorentina) e Gabbiadini (Sampdoria) sono entrambi risultati positivi al coronaviru­s
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