Sanchez, come una partita a poker
La suggestione
Per presentare Inter-Napoli, Ppptv, televisione di proprietà di Suning, ha utilizzato la figura di Messi proiettata sul Duomo di Milano. Intanto Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, a “Radio Kiss Kiss”, ha detto: «Leo nerazzurro? A volte i sogni si avverano».
Una partita a poker senza esclusione di colpi. E’ ciò che si sta rivelando la trattativa tra Inter e Manchester United per Sanchez. I Red Devils hanno tentato l’affondo la scorsa settimana, mettendo in chiaro che non avrebbero concesso il prolungamento del prestito del cileno fino al termine della stagione se il club nerazzurro non lo avesse acquistato a titolo definitivo. Marotta e Ausilio, però, hanno replicato, dettando le proprie condizioni. Che prevedono al massimo un prestito con obbligo di riscatto, ma a cifre ridotte, oppure un trasferimento a costo zero, nel senso che lo United dovrebbe lasciare libero Alexis senza nemmeno un euro. In sostanza, è come se l’Inter voglia andare a “vedere” il gioco del club inglese, che, a logica, può forzare la mano fino ad un certo punto, visto che Sanchez è un giocatore che va per i 32 anni e che non ha mercato. La partita resta aperta, ma solo fino al 5 agosto, ovvero quando è in calendario Inter-Getafe e quando scadrà il prestito del cileno.
STRATEGIA. Il club nerazzurro ha studiato con cura la sua strategia. Che parte da una considerazione: se Sanchez dovesse ritornare alla base, Solskjaer avrebbe indietro un giocatore che ha già scartato, ma che alla società andrà a costare un totale di 55-60 milioni di euro, tra ingaggio lordo e bonus, per le due stagioni che verranno. Già perché a differenza di quella attuale, con i Red Devils fuori dalla Champions e quindi con tutti gli ingaggi dei giocatori decurtati del 25%, nella prossima torneranno nell’Europa che conta. Insomma, l’Inter si augura che alla fine lo United cederà. «Non è facile, il contratto con i Red Devils. Sarebbe un peccato, però, perché vorremmo Sanchez oggi e domani», ha detto Marotta, prima del fischio d’inizio. E’ vero che gli inglesi hanno la forza economica per sostenere anche quello stipendio esagerato, ma davvero conviene loro?
BUONUSCITA. L’ingaggio, per la verità, è un nodo che riguarda anche l’Inter. Nel senso che, se sono state poste delle condizioni ai Red Devils, ne sono state poste anche all’attaccante cileno e al suo procuratore, Felicevich. Ebbene, sul tavolo c’è un triennale da 7 milioni di euro netti, che grazie al Decreto Crescita peserà come uno da 5, ovvero la quota pagata quest’anno. Sanchez ha dato disponibilità a dare una sforbiciata ai suoi emolumenti, ma si tratterebbe di dimezzarli e oltre. E allora ecco che Felicevich ha chiesto ai Red Devils una buonuscita. Nel frattempo, Marotta ha confermato «l’interesse per Tonali, ma da qui a iniziare una trattativa ne passa». A fine campionato, invece, «Ci siederemo con Conte e insieme faremo le valutazioni». Per Messi, infine, ancora porta chiusa: «E’ utopistico».
Marotta: «Vogliamo Alexis per il futuro ma col Manchester non è affare facile»