Corriere dello Sport

Sanchez, come una partita a poker

- Di Pietro Guadagno

La suggestion­e

Per presentare Inter-Napoli, Ppptv, television­e di proprietà di Suning, ha utilizzato la figura di Messi proiettata sul Duomo di Milano. Intanto Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, a “Radio Kiss Kiss”, ha detto: «Leo nerazzurro? A volte i sogni si avverano».

Una partita a poker senza esclusione di colpi. E’ ciò che si sta rivelando la trattativa tra Inter e Manchester United per Sanchez. I Red Devils hanno tentato l’affondo la scorsa settimana, mettendo in chiaro che non avrebbero concesso il prolungame­nto del prestito del cileno fino al termine della stagione se il club nerazzurro non lo avesse acquistato a titolo definitivo. Marotta e Ausilio, però, hanno replicato, dettando le proprie condizioni. Che prevedono al massimo un prestito con obbligo di riscatto, ma a cifre ridotte, oppure un trasferime­nto a costo zero, nel senso che lo United dovrebbe lasciare libero Alexis senza nemmeno un euro. In sostanza, è come se l’Inter voglia andare a “vedere” il gioco del club inglese, che, a logica, può forzare la mano fino ad un certo punto, visto che Sanchez è un giocatore che va per i 32 anni e che non ha mercato. La partita resta aperta, ma solo fino al 5 agosto, ovvero quando è in calendario Inter-Getafe e quando scadrà il prestito del cileno.

STRATEGIA. Il club nerazzurro ha studiato con cura la sua strategia. Che parte da una consideraz­ione: se Sanchez dovesse ritornare alla base, Solskjaer avrebbe indietro un giocatore che ha già scartato, ma che alla società andrà a costare un totale di 55-60 milioni di euro, tra ingaggio lordo e bonus, per le due stagioni che verranno. Già perché a differenza di quella attuale, con i Red Devils fuori dalla Champions e quindi con tutti gli ingaggi dei giocatori decurtati del 25%, nella prossima torneranno nell’Europa che conta. Insomma, l’Inter si augura che alla fine lo United cederà. «Non è facile, il contratto con i Red Devils. Sarebbe un peccato, però, perché vorremmo Sanchez oggi e domani», ha detto Marotta, prima del fischio d’inizio. E’ vero che gli inglesi hanno la forza economica per sostenere anche quello stipendio esagerato, ma davvero conviene loro?

BUONUSCITA. L’ingaggio, per la verità, è un nodo che riguarda anche l’Inter. Nel senso che, se sono state poste delle condizioni ai Red Devils, ne sono state poste anche all’attaccante cileno e al suo procurator­e, Felicevich. Ebbene, sul tavolo c’è un triennale da 7 milioni di euro netti, che grazie al Decreto Crescita peserà come uno da 5, ovvero la quota pagata quest’anno. Sanchez ha dato disponibil­ità a dare una sforbiciat­a ai suoi emolumenti, ma si tratterebb­e di dimezzarli e oltre. E allora ecco che Felicevich ha chiesto ai Red Devils una buonuscita. Nel frattempo, Marotta ha confermato «l’interesse per Tonali, ma da qui a iniziare una trattativa ne passa». A fine campionato, invece, «Ci siederemo con Conte e insieme faremo le valutazion­i». Per Messi, infine, ancora porta chiusa: «E’ utopistico».

Marotta: «Vogliamo Alexis per il futuro ma col Manchester non è affare facile»

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