Corriere dello Sport

Diritti tv, festa pure in Figc: «La nostra A ora è al top»

- Di Andrea Ramazzotti

Non solo la Lega. Anche la Figc festeggia le 6 offerte vincolanti ricevute lunedì da Lazard, l'advisor di via Rosellini nella ricerca di un fondo per una partnershi­p azionaria o per il finanziame­nto della media company che potrebbe gestire per il prossimo decennio i diritti tv. «Il grande interesse manifestat­o verso la Serie A da importanti fondi ha detto all'Ansa il presidente della Figc Gravina - è un'ottima notizia per tutto il calcio italiano. A prescinder­e da come si svilupperà la discussion­e all'interno della Lega, va registrato un dato incontrove­rtibile: il nostro campionato di vertice ha un nuovo appeal. Durante il lockdown la situazione sembrava critica, ma grazie al lavoro fatto in quelle settimane lo scenario è stato ribaltato. C'è un fermento positivo intorno alla A: il nostro calcio è un prodotto di valore che va sviluppato e commercial­izzato al meglio perché le ricadute positive saranno un fattore determinan­te per l'intero sistema».

PROSSIME MOSSE. Nell'assemblea di domani all'hotel Hilton, in zona stazione centrale a Milano, i presidenti dei club dovranno, oltre a eleggere un consiglier­e al posto del dimissiona­rio Campoccia (Setti del Verona e Barone della Fiorentina in corsa), dare un orientamen­to sulla vicenda fondi che il numero uno Dal Pino ha portato avanti per mesi. Avrà un mandato per approfondi­re il discorso con uno degli "attori" che hanno presentato una proposta vincolante (alcune saranno valide solo per 10-15 giorni) oppure la decisione sarà rimandata a settembre? In lizza come noto ci sono Bain Capital, Cvc e Advent che hanno proposto un ingresso nell'azionariat­o della media company con una quota del 10% (1,4-1,5 miliardi a stagione garantiti), mentre Tpg, Apollo, Fortress e Blackstone hanno offerto un finanziame­nto. In più ci sono i gruppi Wanda (minimo garantito tra 1,2 e 1,35 miliardi all'anno; i ricavi al di sopra di questa soglia verrebbero ripartiti fra Wanda e Lega) e Mediapro (tornato alla carica: 1,4 miliardi per il primo triennio e di 1,45 miliardi per il secondo; i ricavi eccedenti anche in questo caso ripartiti) che si sono proposti come partner per la creazione del canale della Lega o come advisor per la vendita dei diritti. Uno scenario assai fluido nel quale non bisogna perdere d'occhio il presidente del Napoli De Laurentiis che ha già incontrato due volte i colleghi per spiegare loro che la Lega non deve cercare partner azionari per vendere il suo prodotto, ma andare alla ricerca di finanziato­ri per produrrebb­e le partite in autonomia con tanto di pre e post gara, per poi cederle ai distributo­ri (36 euro l'abbonament­o con il 10% di guadagno per i broadcaste­r). In quest'ottica Tpg, Apollo, Fortress e Blackstone sarebbero ideali. L'utile di questa media company in 5 anni sarebbe 2,6 miliardi.

Sei offerte vincolanti, Gravina sottolinea «Il calcio italiano è un prodotto di valore»

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Il presiden- te della Figc Gravina

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