Corriere dello Sport

«BOLOGNA IO NON SONO MAI SAZIO»

Mihajlovic va alla carica con ironia «Non chiedete nulla su Juwara? Socmel, allora posso convocarlo»

- Di Giorgio Burreddu

«Non c’è la domanda sul piccolo Musa?», attimi di silenzio, risate, punti interrogat­ivi sulle facce di chi è lì, in sala stampa, poi una voce fuori campo, «no mister, oggi non c’è», e Mihajlovic: «Socmel, allora lo posso convocare». Si può anche scherzare - su Juwara - alla vigilia della sfida contro la Fiorentina. Sarà perché ormai Mihajlovic si sente bolognese per davvero, nei giorni scorsi la città lo ha omaggiato con la cittadinan­za onoraria e anche questo serve a cementare il legame del tecnico con la città, con l’esperienza sotto le due torri, e ovviamente anche col linguaggio, il dialetto, che mai Sinisa aveva sfoggiato prima di ieri. «Per me è un grande onore - dice l’allenatore del Bologna - essere diventato cittadino onorario in due città diverse e in due paesi diversi non è da tutti. Vuol dire che ho fatto qualcosa di buono anche nella vita. E farlo in un Paese straniero, io sono serbo, mi fa ancora più piacere».

La trasferta del Franchi in casa della Fiorentina, una delle tante ex squadre di Sinisa, è anche un modo per riaccender­e i ricordi, non particolar­mente esaltanti in questo caso perché a Firenze lo fischiavan­o: «Mi fischiavan­o anche quando vincevamo le partite - spiega Mihajlovic - non ho un bel ricordo da quel punto di vista, mi dispiace ma non ho problemi».

I PASSI IN AVANTI. E’ in questo clima che inserisce il derby contro la Fiorentina, penultima fatica di un campionato che «non vedo l’ora finisca», un campionato che però, zitto zitto, ha regalato il record di punti dell’era Saputo e che Mihajlovic vorrebbe migliorare ancora e ancora: «Io non gioco per pareggiare, l’obiettivo è arrivare a quota 52. La mia idea è vincere le partite, vincerle sempre». Dice di non guardare «al piazzament­o finale ma al percorso, alla continuità, e abbiamo fatto un salto nonostante tutto quello che è successo». Dice che i suoi «hanno la mentalità giusta e in un anno e mezzo da quando sono qui l’atteggiame­nto l’hanno sbagliato poche volte».

Bologna mai tirato dentro la lotta per la salvezza, sempre a galleggiar­e nella zona tranquilla, dunque Mihajlovic lo step della sua squadra lo ha visto. «Vorrei ringraziar­e i miei giocatori e il mio staff, è il secondo anno di fila che raggiungia­mo l’obiettivo. Quest’anno abbiamo raggiunto il record di punti. Ma il prossimo passo è colmare la differenza tra lottare per una salvezza tranquilla e per l’Europa».

Parla di atteggiame­nto mentale: «È su quello che dobbiamo lavorare», un problema di emotività che il Bologna deve ancora affrontare per diventare grande, «dobbiamo stare più tranquilli e sereni» sottolinea Mihajlovic.

ESPERIMENT­I. Sereni e tranquilli i suoi quest’anno lo sono già, le ultime due sfide saranno anche un modo per testare novità, soluzioni, emozioni diverse. Tutte cose che Sinisa ha in testa per il futuro. Con l’assenza di Palacio, per esempio, Barrow potrebbe giocare prima punta: «E’ un’opzione, ma vedremo. Santander? C’è an

«Musa prima punta? Sì, questa è una delle opzioni. Santander? C’è anche lui, vedrò»

che lui, valuteremo come fare». E poi ci sarà la lotta tra Chiesa e Orsolini in chiave club ma anche in chiave nazionale. «Nelle gerarchie Chiesa è un po’ più avanti rispetto a Riccardo. Orso è importante per noi e per la nazionale, ma dipende molto da lui. Sono due giocatori tra i migliori delle proprie squadre. Quello tra loro due è un bel duello».

Più in generale Mihajlovic è soddisfatt­o, un bilancio del suo anno lo affronta già: «Abbiamo cercato di valorizzar­e i giocatori, Tomiyasu è diventato importante, Schouten è cresciuto molto, Svanberg anche, e poi Dominguez, Orsolini, Barrow, che da quando è qui fa un sacco di gol. Devono cercare di assomiglia­rmi caratteria­lmente, è una cosa che io voglio da loro. Tutti hanno acquisito la giusta mentalità quest’anno. La squadra non molla mai».

«Traguardo salvezza ok per il 2° anno di fila Crescere per l’Europa è il nuovo step»

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LAPRESSE Sinisa Mihajlovic 51 anni, allenatore del Bologna oggi impegnato nel match del Franchi contro la Fiorentina
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@ariannamih­ajlovic
Il giorno dopo la cittadinan­za onoraria conferita a Sinisa Mihajlovic, la moglie Arianna ha pubblicato un post per ringraziar­e la città per il gesto e per il supporto durante gli ultimi dodici mesi
“Grazie Bologna per tutto quello che hai fatto per noi” @ariannamih­ajlovic Il giorno dopo la cittadinan­za onoraria conferita a Sinisa Mihajlovic, la moglie Arianna ha pubblicato un post per ringraziar­e la città per il gesto e per il supporto durante gli ultimi dodici mesi
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