Mattarella onora Modiano ultimo testimone dei lager
CAVALIERE DI GRAN CROCE DELL’ORDINE AL MERITO Ieri il “sopravvissuto”, come si definisce, ha compiuto 90 anni con gli auguri del Presidente
ROMA - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha nominato Sami Modiano, testimone diretto degli orrori di Auschwitz, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica. E in occasione del suo novantesimo compleanno, ieri, il Presidente ha inviato i suoi più sentiti auguri, si legge in una nota del Quirinale.
SOPRAVVISSUTO. «Quando mi chiedono, Lei è un sopravvissuto? Rispondo di sì, ma in realtà sono ancora lì ad Auschwitz-Birkenau, non sono mai uscito di lì. Ero un ragazzo, come posso dimenticare quello che ho visto?». Samuel Modiano, detto Sami, è nato a Rodi, il 18 luglio del 1930, quando l’isola era una colonia italiana, a 14 anni, poco più che un bambino è stato deportato: ebreo italiano, oggi superstite dell’Olocausto, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. «Terrò viva la Memoria finché potrò - dice da sempre - Non avevo mai sperato di uscirne vivo».
LA STORIA. Dopo l’armistizio i tedeschi invasero Rodi e il 23 luglio 1944 prelevarono tutti gli ebrei presenti sull’isola, senza che nessuno potesse sfuggire, caricandoli nella stiva di un vecchio mercantile in condizioni disumane. Il viaggio durò da Rodi fino al Pireo: lì vennero caricati sui treni, il 3 agosto 1944, stipati nel buio soffocante dei vagoni piombati, diretti verso il campo nazista di Birkenau. Sami Modiano sopravvisse e cercò faticosamente di riprendere in mano la sua vita.
L’ULTIMO TESTIMONE. Da allora, in inverno in Italia, Modiano si dedica a far conoscere la sua esperienza ai ragazzi nelle scuole medie e superiori. E’ così che le nuove generazioni, attraverso la sua storia, cercano di conoscere ciò che è stato, farlo proprio quel dolore affinché resti vivo, non si dimentichi, non si ripeta. «Io sto per andar via, ho quasi 90 anni, ma voi ci sarete per fare in modo che non succeda mai più», dice ai ragazzi. L’estate Sami la trascorre a Rodi dove si occupa dell’antica sinagoga e della piccola comunità ebraica presente nell’isola.
Nel dicembre scorso ha salutato per l’ultima volta Piero Terracina, l’altro sopravvissuto alla Shoah morto a 91 anni: durante la deportazione si aiutavano a vicenda e fu proprio grazie a quella amicizia che Sami e l’ha fatta.