Il Covid-19 non ferma la Champions
Altri 6.324 casi, i morti salgono a 12.702 Setien ha solo 13 giocatori a disposizione
Barcellona-Napoli si giocherà in Catalogna e City-Real Madrid a Manchester. A 10 giorni dagli ottavi di ritorno di Champions League l’indicazione che arriva da Nyon non lascia dubbi.
disputare, il prossimo 8 agosto, il ritorno degli ottavi di Champions tra Barça e Napoli.
NUOVE BLAUGRANE. Nel frattempo, lasciata alle spalle la settimana di vacanza, il Barcellona è riapparso nella cittadella sportiva di Sant Joan Despí con mille interrogativi e con il nuovo caso Arthur Melo, che non si è presentato ai test per il Covid-19 di lunedì scorso e che avrebbe già annunciato al club di non aver alcuna intenzione di rientrare dal Brasile per partecipare alla Champions con i blaugrana. Alla questione starebbero già lavorando i legali della società, mentre gli agenti del giocatore spingono per una risoluzione del contratto in tempi rapidi. Si prospetta un finale in tribunale.
AI MINIMI TERMINI. Dato per perso, in realtà, già da qualche tempo Arthur, Setién si sta ora scervellando su quale formazione mettere in campo contro il Napoli. Si dovesse giocare oggi, infatti, il successore di Valverde potrebbe contare su appena 13 elementi della rosa della prima squadra, tra cui i due portieri Ter Stegen e Neto. Tra i centrali, l’unico disponibile è Piqué, visto che il ginocchio di Umtiti non dà segni di miglioramento e si è rotto pure Ronald Araujo. La speranza di Setién è recuperare almeno Lenglet, che ha lavorato a parte insieme all’altro convalescente Griezmann. Anche a centrocampo, scelte obbligate. Squalificati Busquets e Vidal, toccherà a Rakitic, de Jong e Sergi Roberto, con l’unica alternativa del giovane Riqui Puig. Sempre più difficile, infine, il recupero del lungodegente Dembelé.
Arthur spinge per la risoluzione del contratto, probabile un finale in tribunale
Ben 6.324 casi nuovi di Covid-19, in Catalogna, negli ultimi sette giorni, che portano la cifra complessiva a sfiorare quota 80mila dall’inizio dell’emergenza. 12.702 i morti, mentre le persone ricoverate in questo momento nei reparti di terapia intensiva sono 88, 11 dei quali considerati critici. Quadro tutt’altro che rasserenante quello offerto dal Departament de Salut del Govern, che per la città di Barcellona ha stabilito la chiusura di palestre e locali notturni e che continua a invitare caldamente la popolazione a limitare al massimo le uscite di casa. Ed in effetti, strade così deserte, nel capoluogo catalano, non si vedevano da tempo, come desolatamente vuoto è l'aeroporto del Prat, dove si può tastare con mano la raccomandazione di Regno Unito, Francia, Belgio, Olanda e Norvegia, tra gli altri, di non viaggiare nella Comunità Autonoma. E da quel che si vede, a poco servono gli appelli della portavoce della Generalitat, Meritxell Budò: «È possibile trascorrere le vacanze in Catalogna in totale tranquillità. In tutti gli stabilimenti ci si attiene strettamente a tutte le norme di sicurezza». Sarà, ma dall’inizio della pandemia sono già sfumati 223mila posti di lavoro, soprattutto legati a turismo e ristorazione, e molti negozi del centro minacciano di abbassare definitivamente le serrande. Situazione che, da queste parti, spinge anche a farsi parecchie domande sull’opportunità di