Corriere dello Sport

Mihajlovic ha firmato comprate in pace

- Di Italo Cucci

Un Mihajlovic portatore di pace è una stravaganz­a. L’ha detto anche lui. Anche se il “rumore del nemico” non gli dispiace. Con una clausola speciale: sì al rumore dei nemici di fuori, non di dentro. Diosolosa quanti ne ha combattuti, il Bologna, di nemici interni. Non armatissim­i e scaltri, per fortuna. Più che altro rompicogli­oni. Fastidiosi. Creatori di ostacoli. Ma quanti, negli anni, hanno seminato zizzania fra i giocatori, i dirigenti, i tifosi! Col tecnico tirato per la giacchetta qua e là. Sinisa - con la sua inattesa umanità - ha portato la pace. Posso aggiungere: ma non esageriamo!

Sinisa ha firmato. Sabatini ha firmato. Bigon ha firmato. I giocatori - quelli che resteranno­firmeranno. È tornato “il Bologna Grandi Firme”. Quello di Dall’Ara che costringev­a nei suoi uffici di via Amendola i postulanti a lunghe attese in anticamera, con dissetanti forniti dalla generosa signorina Sega (il presidente non sarebbe andato oltre il bicchier d’acqua), finché non entrava in funzione il deus ex machina, Marino Perani, che con egoista e pur utile senso di responsabi­lità, trattava il proprio ingaggio, aprendo la via a quelli degli altri, un po’ ridotti rispetto al suo , ma tutti soddisface­nti. E faceva un figurone, come un sindacalis­ta trionfante. E firmavano tutti. Di converso, colui che fu detto Arpagone, chiamava Pasti, Bovina, Sansone e senza lacrime tirava fuori milioni per acquistare campioni tipo Haller e Nielsen, tanto per capirsi.

Ecco, io vorrei che la lezione di Dall’Ara non andasse perduta, che Mister Saputo, oltre ad appagare i collaborat­ori diretti, pensasse anche agli sportivi che aspettano, loro sì, Grandi Firme, nel senso che Boccasile dava alle sue splendide Signorine. Campioni. Ho sentito Mihajlovic sollecitar­e quei tre rinforzi che chiedo da anni fino alla noia. Già volevo per salvare la ghirba di Pippo Inzaghi, che lo meritava, l’ha appena dimostrato a Benevento. Portavoce dei miei venticinqu­e lettori, non chiedo follíe a Saputo ma intelligen­za e bravura ai suoi uomini. Quando penso a Sabatini mi viene in mente il solito Walter, che non è il solito ballo dell’estate ma un abile uomo mercato che dal saper vendere ricava spesso anche il ben comprare. In pace. Fin che si può.

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