PESCARA-PERUGIA ODDO NON SI VOLTA
All’Adriatico (ore 21) va in scena uno spareggio che va oltre la salvezza Il tecnico del Grifo incrocia la squadra della sua città portata in A quattro anni fa. Emozioni vietate
Oggi sarà un giorno di straordinaria intensità emotiva per Massimo Oddo. E avrà anche una replica ancora più accentuata a brevissima scadenza, cioè venerdì prossimo, in occasione della gara di ritorno, quando arriverà il verdetto definitivo della doppia sfida playout tra Pescara e Perugia, due annunciate protagoniste naufragate e alla disperata ricerca di un approdo per evitare una disastrosa retrocessione. Tra tutti i protagonisti coinvolti solo lui, Oddo, proverà sensazioni inimmaginabili che faticherà a gestire, anche perché solo a lui toccherà l’ingrato compito di cercare di spedire nell’inferno della serie C la squadra della sua città, il Pescara, salvando la pelle di un Perugia che proprio in considerazione di questo incrocio impietoso aveva pensato di esonerarlo prima degli spareggi, ma poi ha desistito, un po’ per scelta e molto per necessità (la patata bollente non l’ha voluta nessuno, ndc).
INCROCIO IMPIETOSO. Il mondo del calcio è pieno di suggestioni da ex, ma forse questa le batte tutte. Sia perché la posta in palio è altissima, sia perché quella tra Oddo e il Pescara è stata una storia d’amore bellissima, con una serie A conquistata e un rapporto ancora molto stretto con la dirigenza biancazzurra (durante il lockdown lui e il presidente Sebastiani hanno fatto interminabili partite a tressette online, ndc), ma ora è… mors tua vita mea. A dirla tutta potevano risparmiarselo di arrivare fino a questo punto, considerato che stiamo parlando di due squadre che sulla carta avrebbero potuto ambire ai play off, ma ne hanno combinate tali e tante che il dio del calcio le ha punite. Il Pescara con un rendimento decrescente e la beffa del gol subito all’ultimo minuto a Verona contro il Chievo, il Perugia con le ultime due sconfitte dolorosissime (in casa con il Trapani e a Venezia) quando ormai la salvezza sembrava in pugno, visto che a tre giornate dalla fine proprio con Oddo, richiamato in panchina al posto dell’esonerato Serse Cosmi che a sua volta lo aveva scalzato dalla stessa a gennaio, aveva espugnato lo stadio dell’Entella lasciando presumere che la permanenza in B fosse ormai una pura formalità. Ma non era vero.
LE LACRIME DI SERSE. Ora ci vorrebbe un capitolo intero per scrivere anche degli incroci tra Oddo e Cosmi (il secondo è stato allenatore del primo, poi si sono affrontati nella finale play off dove Serse era al Trapani, infine Oddo è andato ad allenare a Perugia, nella città di Cosmi, dove si sono avvicendati), ma non c’è spazio. E neppure tempo. Ormai siamo alla resa dei conti. Stasera Oddo vivrà un sentimento stranissimo quando entrerà all’Adriatico (peraltro vuoto), una sensazione privatissima che nessuno gli invidia, proprio nessuno vorrebbe stare al suo posto. Ma durerà un attimo, poi bisognerà pensare alla partita. Di fronte troverà un Pescara in teoria inferiore e nella pratica già battuto una volta (3-1 al “Curi”, dicembre 2019) in regular season, tuttavia un Pescara che ha ripreso fiato dopo la sentenza del Collegio di garanzia del Coni che giovedì scorso, bocciando il ricorso del Trapani, lo ha rimesso in vita dopo una settimana passata virtualmente da retrocesso: in questi casi non si sa mai come il soggetto può reagire.
TUTTO AL CURI. Stasera, comunque, qualcosa di più sapremo, anche se è solo il primo round. Oddo alla vigilia non ha parlato, Sottil invece sì spiegando che, dopo aver passato tre giorni terribili insieme ai suoi giocatori, la vittoria al Coni ha restituito fiducia al gruppo ora pronto a giocarsela. Tra l’altro la curiosità è che verrà gettato nella mischia il quarantenne Hugo Campagnaro, cioè colui che rappresentò l’uomo in più nella promozione in A del Pescara di Oddo. Un altro incrocio: non si finisce mai di contarli.