«Con i Wolves gara alla pari»
Lopetegui avverte il Siviglia: «Avversari diversi dalla Roma»
A cinque giorni dalla convincente vittoria sulla Roma, il Siviglia di Monchi riappare sul medesimo prato della MSV Arena di Duisburg per vedersela contro l'insidiosissimo Wolverhampton. «Roma e Wolves non si assomigliano per niente», la franca opinione di Julen Lopetegui, a ventiquattr’ore dal fischio d’inizio. «Sono squadre totalmente distinte per concetti di gioco e per moltissimi altri aspetti. I loro due allenatori sono diversissimi». Galvanizzati dall’ottima prestazione contro i giallorossi, gli andalusi ora vedono più vicino il possibile 6º trionfo in Europa League, che porterebbe con sé altro denaro sonante per le casse del club. Al momento, infatti, tutte le squadre che hanno raggiunto i quarti si sono assicurate oltre 13 milioni. 2,4 in più arriverebbero per il raggiungimento delle semifinali, 4,5 per un posto in finale e altri 4 per la conquista del titolo, che darebbe poi modo di disputare la finalissima di Supercoppa europea, che blinda altri 3,5 milioni per la partecipazione, più uno ulteriore in caso di vittoria.
CHI SI RIVEDE. Il discorso economico, in realtà, non è il primo dei pensieri dell’ex ct della Spagna, che è tornato in Germania con i medesimi giocatori che la scorsa settimana avevano affrontato i giallorossi. Ancora assente Gudelji, che era risultato positivo al Covid-19. A preoccupare Lopetegui è il gran potenziale dei rivali. «Ce la vediamo con una squadra che ha investito tanto e che, quest’anno, ha chiuso la Premier con gli stessi punti del Tottenham. Sarà una partita equilibratissima». Defezioni importanti, invece, tra gli inglesi, che non potranno schierare lo squalificato Podence, oltre al laterale sinistro Jonny Otto, vittima di un grave infortunio al ginocchio destro. «Per noi è un elemento fondamentale. Auguro a Jonny di recuperare il prima possibile, starà con noi con lo spirito», l’amara considerazione del tecnico portoghese Nuno, che comunque potrà contare su giocatori del calibro di Raul Jimenez, Moutinho e Ruben Neves, che agli ordini di Lopetegui aveva giocato ai tempi del Porto. «Gli sarò sempre grato», la confessione del centrocampista lusitano. «Mi ha lanciato quando avevo solo 17 anni. È una cosa che ricorderò sempre. Ora, però, siamo avversari e farò di tutto per vincere questa partita».