Meret-Ospina, il nodo da risolvere
- E alla fine dei giochi l’ha spuntata sia pur di poco il più giovane. Almeno a conti fatti (leggasi minutaggio e presenze): ovvero, 2580’ per Alex Meret, e 2010’ per David Ospina. Il che sta a significare che per i due portieri azzurri c’è stata una pressoché equa spartizione dei compiti. E a ben vedere quelle 6 presenze in più dell’italiano (29 a 23) derivano anche da qualche intoppo di troppo per il colombiano, riconducibile ad infortunio o squalifica. Come quella rimediata dopo la semifinale di Coppa Italia con l’Inter (somma di ammonizioni) che aveva spalancato a Meret la scena della finale con la Juve. Per il resto, più campionato e Champions per l’ex Udinese e Spal, più Coppa Italia invece per il collega più esperto e titolato.
INPRINCIPIOOSPINA.Il tutto riferibile però all’annata per intero (partita con Ancelotti), perché se dovessimo considerare la sola gestione Gattuso, la prevalenza del colombiano risulterebbe netta. Con l’avvento di Ringhio, infatti, i due se la sono subito dovuta giocare. E per giunta, allorquando si supponeva che l’uno avesse prevalso sull’altro (Ospina preferito in virtù d’una migliore proprietà di palleggio, al fine di far ripartire l’azione dal basso), il tutto veniva (ri)messo prontamente in discussione. E si riproponeva un ballottaggio che, strada facendo (diciamo sul finire), s’è trasformato in equilibrata alternanza.
L'ALTALENA. C’era stato effettivamente un momento, inizialmente, in cui ad Ospina erano stati consegnati i guanti da titolare (prima e dopo il lockdown), e Meret aveva occupato stabilmente la panchina per ben 7 turni consecutivi: per 5 volte di seguito in campionato (Lecce, Cagliari, Brescia, Torino e Verona), inframmezzati da due match di Coppa (le semifinali con l’Inter). Insomma, la bilancia pareva aver preso una pendenza ben precisa, ma alla ripartenza del calcio Gattuso, ripensandoci su, aveva optato per una sana ed equilibrata rotazione.
IN PRESTITO? Un nodo dunque da sciogliere con urgenza in vista della prossima stagione, che è già praticamente alle porte. Meret rappresenta un investimento di vaste proporzioni (25 milioni), da sfruttare appieno, il prima possibile. E’ dello stesso avviso Federico Pastorello, agente del portiere: «Passando dall’Udinese al Napoli (così ai microfoni Rai), Alex ha fatto una scelta ben precisa. Uno della sua età deve giocare e noi siamo disposti ad andare in prestito, se dovesse servire». Sperando però che non serva... Poiché, a parte qualche peccato di “gioventù” (ma anche lo scafato Ospina non è senza macchia...), la stagione del friulano non può che definirsi già più che soddisfacente. Gli manca probabilmente quella continuità (e fiducia) che, se inoculate in un potenziale già parzialmente svelato, potrebbe fargli compire il balzo definitivo.
In favore di Alex presenze e minuti, ma David con Gattuso ha giocato di più