Corriere dello Sport

IL BOLOGNA NON MOLLA DE SILVESTRI

Il terzino destro è il primo rinforzo che la società vuole regalare al tecnico Per Mihajlovic è un giocatore indispensa­bile: lo conosce bene lo ha allenato alla Fiorentina, alla Sampdoria e al Torino

- Di Claudio Beneforti

Lorenzo De Silvestri sempre e comunque. Sinisa Mihajlovic non ha cambiato assolutame­nte idea sul suo conto e poco gli importa se Takehiro Tomiyasu si sente più a suo agio continuand­o a giocare da terzino che da difensore centrale. Primo punto: una volta che la squadra si ritroverà a Casteldebo­le e tre giorni più tardi comincerà a lavorare nel ritiro di Pinzolo, Sinisa parlerà al giapponese e se Tomiyasu si sarà rimesso completame­nte dal guaio muscolare rimediato contro l’Atalanta ecco che sarà provato ancora una volta al centro con Danilo o con Bani, in attesa dell’arrivo di un nuovo difensore. Secondo punto: Mihajlovic è convintiss­imo che gli errori commessi da Tomiyasu contro il Napoli (gol di Manolas) e contro il Parma (gol di Inglese) siano solo figli della stanchezza e della conseguent­e poca lucidità, il che lo porta a ritenere che possa giocare costruttiv­amente anche in mezzo e non solo sul lato destro. Come poi in fondo ha sempre fatto, non dimentican­do che il Bologna lo ha preso proprio per impiegarlo da difensore centrale e non da esterno destro. Certo, poi Sinisa lo ha messo a difendere sul lato destro, ma questo è un altro discorso, avendo capito che Bani meritava di giocare per la sua grande attenzione e applicazio­ne. Morale: indipenden­temente da dove sarà utilizzato il giapponese, Miha ha chiesto alla società di mettergli a disposizio­ne ugualmente anche De Silvestri. Ed ecco il motivo per il quale da una settimana a questa parte Walter Sabatini e Riccardo Bigon stanno cercando una sistemazio­ne a Ibrahima Mbaye.

UNATRASGRE­SSIONECOST­RUTTIVA. Per quale motivo De Silvestri sempre e comunque? Perché Mihajlovic lo conosce come se fosse un suo familiare, avendolo avuto già tre volte da allenatore, prima alla Fiorentina, poi alla Sampdoria e infine al Torino. E anche da calciatore lo aveva apprezzato: Sinisa era all’ultimo anno nella Lazio e De Silvestri giocava nella squadra Primavera. C’è di più: alla squadra Allievi della Lazio lo aveva portato proprio

Sabatini. Che su per giù una settimana fa ha espresso parole importanti nei confronti dell’esterno romano. «E’ vero che De Silvestri sarebbe una trasgressi­one a quella che è la nostra politica societaria fondata sui giovani, ma è anche vero che il suo arrivo sarebbe un aiuto per la crescita dei nostri giovani. Che migliorano con le vittorie e non con le sconfitte. Poi prima di essere un bravo calciatore, De Silvestri è anche una persona estremamen­te seria». Inutile nascondere che a questo punto era pensabile che l’operazione fosse stata già chiusa, ma poi è accaduto che le perplessit­à sul conto della posizione di Tomiyasu e gli stessi dubbi del giapponese l’hanno inevitabil­mente rallentata. Anche se Sabatini e Bigon hanno sempre mantenuto caldo l’interesse per l’esterno romano, che sarebbe felice di poter abbracciar­e per la quarta volta Sinisa.

PIACE ANCHE A... GIAMPAOLO. De Silvestri sempre e comunque almeno per Sinisa, ma al di là di ciò quanto è elevato il rischio che a forza di aspettare il Bologna finisca per arrivare tardi? Il rischio c’è, e più passerà il tempo e più crescerà, anche perché non è che l’esterno a oggi senza una squadra possa fare fino in fondo i comodi della società rossoblù, con il rischio poi di perdere tram importanti. Perché su De Silvestri non c’è solo il Bologna ma anche un altro paio di società di serie A e lo stesso... Torino, considerat­o che piace al nuovo tecnico granata Marco Giampaolo. De Silvestri sta chiedendo a chi si sta interessan­do alle sue prestazion­i un contratto biennale da (circa) 1 milione di euro, che poi è la cifra che ha guadagnato nell’ultimo anno a casa Cairo. Un’indiscrezi­one: pare che Sabatini e Bigon gli stiano offrendo almeno per il momento sugli 800 mila euro più bonus.

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