Corriere dello Sport

Zarco rinato Moto vecchia fa buon podio

Unico ducatista a brillare (e con una GP19!), è specialist­a nel far fare brutte figure ai piloti ufficiali

- Di Mirco Meloni

Johann Zarco su una moto satellite, vecchia di un anno, è sinonimo di figuracce in arrivo per i piloti ufficiali. Soprattutt­o in presenza di un cambiament­o sensibile a livello di pneumatici.

Quanto sta accadendo ora, con il francese unico ducatista a brillare nel weekend di Brno pur guidando una GP19, somiglia a quanto succedeva tra fine 2017 e inizio 2018. Quando non era una sorpresa se Zarco, con la Yamaha del Team Tech 3 vecchia di un anno, precedeva gli ufficiali Valentino Rossi e Maverick Vinales, con la M1 costanteme­nte aggiornata.

GOMME. Ai tempi, la Yamaha venne spiazzata dall’introduzio­ne a stagione 2017 in corso - della nuova tipologia di pneumatico anteriore. Viñales aveva vinto tre dei primi cinque GP con la Yamaha, da quel cambiament­o ne ha conquistat­i altrettant­i ma su 53 tentativi.

Dalla parte sfavorevol­e della vicenda oggi c’è Andrea Dovizioso che domenica ha ammesso: «A Brno dovevo spaccare il c… e ho fatto 11°». La Ducati non ha ancora digerito la nuova posteriore Michelin, eppure Zarco con una moto più vecchia in Repubblica Ceca ha firmato pole position e podio. Tutta colpa della GP20, molto più "allergica" alle nuove coperture rispetto alla GP19? «Zarco ha usato una messa a punto differente, forse è la soluzione - ha ipotizzato Dovizioso -.Forse lo aiuta il fatto di non avere tanta esperienza su questa moto: i problemi non si risolvono con le mosse che facevamo in passato, cosa che abbiamo cercato di fare».

OPPOSIZION­E. Fosse un politico, Zarco avrebbe successo vivendo costanteme­nte all’opposizion­e. La trasposizi­one in MotoGP è la carriera del francese, che in nemmeno quattro anni ha conosciuto quasi tutte le case costruttri­ci: nel 2016 provò la Suzuki, che però gli preferì Alex Rins, quindi ebbe enorme successo al debutto sulla Yamaha "datata" di Tech 3, tracciando la strada per il connaziona­le Fabio Quartararo, ancora più devastante con la M1 satellite. Il salto nel team ufficiale KTM a suon di milioni, nel 2019, si è però rivelato un flop clamoroso, con la rottura arrivata un anno e mezzo prima della scadenza del contratto. Ripescato dalla Honda di Lucio Cecchinell­o per sostituire il convalesce­nte Taka Nakagami, Zarco si è ritrovato, ma il sogno di una moto ufficiale si era trasformat­o in un incubo, con l'HRC a scegliere Alex Marquez. Al trentenne di Cannes non è rimasto che accasarsi al Team Avintia, soluzione che ha fatto storcere il naso - pubblicame­nte - allo stesso Zarco. Che pure è tornato a dare il proprio meglio. A testimonia­nza che, forse, il suo ruolo non è quello di riferiment­o per un costruttor­e, bensì di mina vagante. Specialist­a nel far sfigurare gli ufficiali.

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GETTY IMAGES Il francese Johann Zarco 30 anni

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