«PORTATECI IN TRIBUNALE»
Il verdetto sulla Racing Point “gemella” della macchina tedesca è stato solo l’inizio Wolff: «Se qualcuno pensa che abbiamo fatto qualcosa di sbagliato lo dica. La Mercedes è tranquilla»
«Se qualcuno pensa che abbiamo fatto qualcosa di sbagliato, dovrebbe protestare. Siamo felici di andare in tribunale». Più che un invito, quella di Toto Wolff ha tutta l’aria di essere una provocazione. Un messaggio, quello del team principal delle Mercedes, recapitato a chi le accusa di aver lasciato copiare il compagno in difficoltà, quel compagno che aveva bisogno di una mano, o meglio di un’idea, e cioè quella Racing Point beccata a clonare le prese d’aria freni dalle monoposto Mercedes 2019 e poi punita con 15 punti nel mondiale Costruttori e con 400mila euro di multa. Una punizione soft, secondo molti. Considerando che le Racing Point stanno continuando a godersi il galà del Circus senza cambiamenti di sorta. «Credo che la Racing Point non abbia fatto nulla di sbagliato ha detto Toto - noi non abbiamo fatto nulla di sbagliato. La nostra reputazione è importante ma è intatta».
RUOLI. Però ha ragione Mattia Binotto, team principal della Ferrari, quando dice che un illecito c’è stato ed è da lì che bisogna partire per fare maggiore chiarezza. «E’ un fatto»: il resto è un orizzonte di possibilità. «La riflessione va spostata sulla macchina», aveva detto il boss della Rossa di Maranello prima del gran premio di Silverstone. La Ferrari ha fatto appello, e così hanno fatto pure McLaren, Williams e Renault. Anche la Racing Point ha presentato un'intenzione contro il verdetto e adesso spera di riabilitarsi. E le Mercedes? «Se si dovesse andare alla corte d’appello internazionale, gli avvocati hanno la forte opinione che questo sia un caso con pilastri molto solidi e quindi è tutto a posto». A guardare Toto Wolff, che ieri ha parlato alla BBC, viene in mente davvero uno di quei ligi e impassibili compagni di scuola, quelli dall’aura immacolata a cui era impossibile scalfire la reputazione. Ma qualcosa non torna. I commissari hanno paragonato il processo di progettazione della Racing Point all’«utilizzo della carta da lucido per copiare una forma/disegno». La Mercedes che ruolo ha in tutto questo? Di sicuro non tira aria buona nei garage del Circus, soffiano raffiche elettriche tra le scuderie e quasi tutte sono contro la Mercedes. E’ la cannibalizzazione del mondiale, forse. O la preoccupazione che il futuro non abbia abbastanza margini per altre monoposto diverse dalle Mercedes.
MONDIALE. La tensione, insomma, è altissima. D’altra parte, la gara di Silverstone ha incrinato qualche certezza tra i componenti della scuderia tedesca: il problema con le gomme da risolvere (le alte temperature creano guai, e domenica si corre a Barcellona dove farà ancora più caldo), la strategia che non è piaciuta ai piloti (sia Hamilton che Bottas). Al punto da far ammettere allo stesso Toto che «il mondiale è aperto. E devo dire che la situazione è buona, anche perché in tanti parlavano di una passeggiata di salute per la Mercedes verso i titoli 2020. Non era certo una passeggiata di salute, lo sapevamo». Ieri è venuta fuori anche la scoperta dell'ala posteriore sulle W11 che flette. La soluzione, questo è ovvio, supera tutte le verifiche tecniche della FIA che effettua delle prove di flessione statiche. Ma è un dettaglio che induce a puntare i riflettori sulla Mercedes. E anche se è poco, crea sempre un po’ di pressione.